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Iraq, l’appello di Scola: «La persecuzione dei cristiani deve scuotere tutti noi che crediamo troppo tiepidamente»
«In troppi Paesi del mondo professare la fede in Gesù Cristo significa mettere a repentaglio la vita, quella della propria famiglia e condannarsi ad essere considerati cittadini di rango inferiore. Questa persecuzione, più feroce di quella subita dai cristiani nell’epoca apostolica, deve provocare e scuotere tutti noi che a Milano, in Italia e in Occidente crediamo troppo tiepidamente». Ha parlato così l’arcivescovo di Milano Angelo Scola in riferimento al «calvario» che stanno subendo i cristiani in Iraq «nell’indifferenza pressoché generale».
L’APPELLO DI SCOLA. Il cardinale Scola ha anche voluto fare un «appello a tutta la Chiesa ambrosiana e a tutte le donne e gli uomini di buona volontà affinché non manchi la preghiera incessante per la condizione drammatica di questi fratelli perseguitati. Ciascuno si impegni nell’aiuto concreto per i loro bisogni e alzi la propria voce presso le Istituzioni deputate affinché facciano quanto è in loro potere per intervenire a porre fine al calvario che da troppo tempo i cristiani stanno vivendo nella regione mediorientale».