Dalla Galilea a Gerusalemme: 32 deputati sulle tracce di Gesù

Avvenire del 25 settembre 2004
di Giovanni Grasso

Sono appena tornati da Gerusalemme e subito si sono trovati su fronti contrapposti in Parlamento sulla delicata questione della riforma costituzionale. Ma l’esperienza del pellegrinaggio in Terrasanta, guidato da monsignor Rino Fisichella e organizzato dall’Opera Romana Pellegrinaggi, alla quale hanno partecipato con grande entusiasmo ed emozione, ha lasciato il segno nella trentina di deputati dei due schieramenti che hanno deciso di avventurarsi insieme alla scoperta dei luoghi della vita di Gesù. Queste sono le impressioni di alcuni di loro a tre giorni dal rientro in Italia.
Per Dorina Bianchi, deputata Udc eletta nel collegio di Crotone si è trattato di «un viaggio molto intenso». Tra le cose che l’hanno colpita di più «la separatezza e il divario di condizioni di vita tra israeliani e palestinesi. Gli esponenti dell’una e dell’altra parte che abbiamo avuto modo di incontrare ci hanno confermato una sostanziale incomunicabilità».
«Credo – aggiunge – che solo i cristiani, con il loro bagaglio di tolleranza, possono riuscire a fare da ponte tra due culture, due popoli che non dialogano, non si comprendono, si combattono».
Racconta Gabriella Mondello, Forza Italia, eletta nel collegio ligure di Chiavari: «È stato il mio primo viaggio in Terrasanta. Sono rimasta molto colpita e credo che ritornerò presto per approfondire il cammino spirituale e di riflessione intrapreso con gli altri parlamentari. Mi ha impressionato il coagulo delle religioni che si incrociano e si fondono a Gerusalemme. Il momento più toccante? La traversata in barca del lago di Tiberiade. Si avvertiva una pace, un distacco dai problemi, una serenità di cui ho fatto tesoro».
«È stata una grande esperienza umana e spirituale – commenta invece la deputata bergamasca della Margherita Giuliana Reduzzi – che mi ha offerto l’occasione per conoscere e apprezzare “nuovi” parlamentari e cogliere il “tanto” che ci unisce». Inoltre, dall’esperienza del pellegrinaggio, «ho interiorizzato e stampato nella memoria i richiami evangelici essenziali per essere veri operatori di pace. La pace non può essere affidata alle armi: violenza genera violenza. Occorrono azioni diplomatiche, dialogo vero, disponibilità a ricercare soluzioni fondate sulla giustizia».
Antonio Palmieri, eletto a Cantù per Forza Italia, mette l’accento sullo «spirito che ha caratterizzato il pellegrinaggio: uno spirito di vera amicizia, che mi ha permesso di scoprire la ricchezza e l’umanità di molti colleghi che conoscevo solo di vista». Palmieri è rimasto «molto colpito» dal nuovo attentato suicida a Gerusalemme. «Tornato da lì, mi ha fatto molto più male. L’ho preso come un’ennesima negazione dello spirito di dialogo e di pace con il quale abbiamo voluto recarci in Terrasanta, ma mi conferma ancor di più nell’idea che occorra che i pellegrini cristiani tornino in Terrasanta come testimonianza di fratellanza e di pace».
Il deputato della Margherita Luigi Meduri, eletto a Locri, ringrazia in particolare «i padri francescani che ci hanno guidato in Israele per la semplicità, disponibilità, serenità che hanno saputo trasmetterci e per la competenza biblica unita a una grande modernità di linguaggio e di visione. Se i luoghi santi di Gesù, di Maria e degli Apostoli ci sono sembrati così vicini e familiari è anche merito delle nostre guide». Teodoro Contempo deputato romano di An commenta: «Ogni giorno che passa il ricordo di quel viaggio invece di scolorire si ravviva. È stata una esperienza forte alla ricerca delle proprie radici religiose, spirituali e culturali. È stato come quando uno scopre di avere dentro casa, in un angolo inesplorato, un tesoro inestimabile».
Ma non c’erano solo deputati in Terrasanta. Alberto Goroni, assistente parlamentare, era lì (fuori servizio) con la moglie, i due figli Roberto e Alessandra, di 25 e 21 anni, e con il papà di 78 anni. Queste le sue impressioni: «È stata una emozione forte visitare i luoghi legati alla vita e all’insegnamento di Gesù: Betlemme, Nazareth, Gerusalemme e vedere con gli occhi e toccare con mano quello che avevamo sempre sentito raccontare dal Vangelo. Ho viaggiato molto in giro per il mondo, ma un’esperienza così non l’avevo mai fatta. È stato un viaggio dello spirito, qualcosa che si fa con il cuore».


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