Questa campagna elettorale è diversa da tutte le precedenti, per la situazione del Paese e per la nostra condizione di partenza. La condizione del Paese non credo renda possibile una tradizionale campagna elettorale tutta d’attacco ma suggerisce una campagna più “meditata”, con toni più sereni anche nei confronti degli avversari. Tuttavia se sei troppo “sereno” rischi di non mobilitare l’elettorato, in parte perchè i nostri sostenitori più determinati non gradiscono toni troppo accondiscendenti, in parte per l’errata convinzione di aver già vinto, che potrebbe indurre un po’ dei nostri elettori a non andare a votare, a causa dell’ampio vantaggio documentato da tutti i sondaggi…Proprio questa attuale condizione di ampio vantaggio – nemmeno nel 2001 in partenza eravamo così ben messi – che ci mette nell’inedita situazione di non essere gli sfidanti, di non essere coloro che devono inseguire, ci impone di ben considerare toni e messaggi della campagna. E’ il lavoro che ci impegnerà ancora per i prossimi giorni…