del 19 febbraio 2003
Moltiplicare le offerte formative
La riforma ha come obiettivo quello di arricchire le offerte formative nei percorsi di studio, offrendo, tra l’altro, opportunità di alternanza tra studio e lavoro, lo studio e la pratica delle lingue e dell’informatica ed inoltre stage e tirocini in realtà culturali, sociali e produttive in Italia o all’estero, con l’acquisizione di titoli e certificazioni spendibili come crediti scolastici e formativi.
Formare persone e cittadini
Non si pensa soltanto a una scuola votata unicamente ad assolvere un ruolo “professionalizzante” per gli studenti.
Il progetto di riforma ha al centro, in senso molto più ampio, i bisogni, gli interessi, le aspirazioni dei giovani, delle loro famiglie, degli insegnanti.
È importante che gli studenti si formino come persone e come cittadini per realizzare i loro progetti di vita. Vogliamo progettare una scuola dei valori prima ancora che degli interessi professionali ed economici.
Solo una scuola che sappia educare ai fondamenti etici della vita – la solidarietà, il rispetto per gli altri, la giustizia, la responsabilità personale – potrà dare risposte ad un numero crescente di giovani sui quali pesa oggi un grande senso di difficoltà e di estraneità di rapporti col mondo degli adulti.
Dall’obbligo scolastico al diritto all’istruzione
La scelta di introdurre il concetto di diritto all’istruzione e alla formazione per almeno dodici anni rappresenta una forma più evoluta e moderna del tradizionale obbligo scolastico, in sintonia con lo sviluppo delle società contemporanee.
La positività di tale principio del resto sta anche nella sua capacità di coinvolgere appieno tutti i soggetti interessati al mondo della scuola, superando così il limite maggiore del vecchio concetto di obbligo che, privo di verifiche finali, comportava come conseguenza la deresponsabilizzazione del sistema nel suo insieme.
Il ruolo degli insegnanti
Gli insegnanti vengono chiamati a diventare dei veri e propri “tutor” capaci di aiutare i giovani nel loro processo di crescita e nello sviluppo della propria personalità; di sostenerli nei momenti delicati del loro percorso educativo e formativo, prima di un esame oppure quando si tratta di scegliere tra diversi indirizzi di studio.
Pari dignità del percorso scolastico e di formazione professionale
La prospettiva che si apre con la riforma è quella di valorizzare e qualificare la formazione professionale, che deve avere qualità e prestigio sociale pari a qualsiasi altro percorso.
La formazione passerà rapidamente dal campo dell’addestramento a quello della conoscenza scientifica e tecnologica. In tale prospettiva tutti i percorsi formativi garantiranno un’elevata cultura di base. Tutti i percorsi formativi secondari di tipo liceale o di istruzione e formazione professionale risponderanno a standard nazionali, secondo i principi e le finalità individuati nell’articolo 1 del disegno di legge delega.
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