Vescovi: antiscientifico non capire l’embrione

Avvenire del 30 aprile 2005
di Pier Luigi Fornari

Un embrione umano e un tumore osservati da una scimmia, appariranno ugualmente un grumo di cellule. Osservati da un uomo differiranno radicalmente: il primo è una vita umana con un piano di sviluppo nel quale non è possibile individuare nessuna discontinuità dal momento della fecondazione, il secondo, appunto, un grumo di cellule.

Si scalda Angelo Vescovi contro chi vuol cancellare la razionalità che caratterizza la nostra specie: «Quando ero giovane mi indignai per il processo a Galilei, adesso mi indigno per un processo alla rovescia fatto da chi si definisce “progressista”. In realtà hanno una mentalità antiscientifica. Non ci sono problemi a creare vite umane per distruggerle, però ci sono per la sperimentazione sui topi, anche se usiamo tutti gli accorgimenti per minimizzarne il dolore».
Non parla solo di etica l’uomo di punta italiano nella ricerca sulle cellule staminali, che ci tiene a dichiararsi «agnostico». L’occasione del suo intervento è l’incontro su: “Cellule staminali e cura delle malattie: dov’è la verità?”, organizzato dal deputato di Forza Italia, Antonio Palmieri, nel quale si presenta il libro del ricercatore (“La cura che viene da dentro”, Mondadori).

Vescovi smonta il mito agitato dai referendari: «Le staminali embrionali sono presentate come la panacea di tutti i mali». «La pozione magica del dottor Johnson, rituale nei western», aveva ironizzato poco prima il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi. «Le presentano come l’unica soluzione per le malattie che ci spaventano di più, quelle del cervello. Ma è una bugia», insiste Vescovi che conosce lo stato dell’arte a livello mondiale: «Non c’è un settore di sperimentazione nel quale abbiano dato risultati. Mentre sono avanti le ricerche con le staminali adulte del cervello. È inaccettabile questo grado di mistificazione».

Il riferimento è anche all’avviso comparso ieri sul “Magazine” del Corriere della Sera, con Umberto Veronesi testimonial per 4 sì al referendum. «Si potrebbe far ricorso alla legge contro la pubblicità ingannevole», commenta Giovanardi. «È un peccato che la campagna sul referendum cominci con falsità avallate da un prestigioso scienziato di livello internazionale», lamenta Palmieri. Il sottosegretario all’Interno,

Alfredo Mantovano, critica quei giudici che accolgono le citazioni per danni alle strutture sanitarie per un non riuscito aborto, «come se un figlio fosse un danno per cui chiedere il risarcimento».
Il deputato “azzurro” Ferdinando Adornato, guardando anche alla Spagna di Zapatero, mette in guardia contro l’espansione indiscriminata dei diritti individuali, «l’assistenzialismo dei desideri», altrettanto insostenibile dal punto di vista etico dell’ipertrofia di quello sociale. Tali diritti vanno invece contemperati alla luce della «verità» del diritto naturale.


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