Respinta da 32 ospedali – Palmieri: un caso isolato

La Provincia di Como del 13 gennaio 2004
di Enrico Romanò

Il cordoglio è unanime. La lettura politica della triste vicenda, invece, no. Da Palazzo Madama e da Montecitorio, i due parlamentari eletti a Cantù hanno visioni differenti dell’attuale gestione della sanità.
Il senatore Graziano Maffioli (Udc) scaglia quello che lui stesso definisce come un «j’accuse». «La sanità non può essere ridotta a un mero fatto economico – attacca – ed è un brutto segno del momento che stiamo vivendo che gli ospedali ormai vengano chiamati con il termine di “aziende”. Se è giusto e doveroso pensare al risparmio delle risorse a disposizione, è altrettanto giusto e doveroso che questo non debba essere ottenuto a scapito di un servizio essenziale com’è la sanità». «Quanto è accaduto alla signora è deprecabile – continua – e questo sta a significare che non sempre il sistema sanitario lombardo, che pure ha molte luci, funziona come dovrebbe. Quanto avviene a Cantù non è purtroppo molto diverso da quanto succede altrove nella nostra Regione». Maffioli però esclude una sua azione parlamentare. «Non possiamo dirci federalisti e poi cercare di intervenire in ambiti che la Costituzione stessa affida alle Regioni – spiega il senatore – quello sanità è un settore che attiene alla Regione, e deve essere la Regione che deve dimostrare di essere in grado di gestirlo meglio di quanto farebbe il governo centrale».

Di tutt’altro avviso il deputato di Forza Italia Antonio Palmieri. «Esprimo il mio cordoglio alla famiglia della signora – comincia Palmieri – io stesso sono sconcertato. Fatti simili non dovrebbero accadere in nessuna parte del mondo, tanto meno da noi. Tuttavia, il fatto che in Lombardia vengano persone da tutta Italia per farsi curare dimostra che la gestione della sanità nella nostra regione è tutt’altro che inefficiente. Se c’è stata una riduzione di posti letto, non è stata certo fatta per il gusto di farlo. L’obiettivo è anzi quello di rendere il servizio ancora più funzionale, e di garantire a tutti la massima possibilità di scelta».

«Il sistema lombardo funziona eccome – sostiene il parlamentare azzurro – Grazie al cielo, quello della signora è un caso isolato. Se fosse la norma dovremmo preoccuparci, ma non è così. Si è trattato di un tristissimo episodio che non si deve più ripetere. Ma è stato, appunto, un episodio. Sarebbe scorretto strumentalizzare un singolo fatto dandogli una valenza di condanna di tipo politico. Scorretto, e poco rispettoso verso il dolore dei famigliari della signora».


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