La lobby parlamentare degli amici delle tecnologie

Panorama del 12 gennaio 2007

di Denise Pardo

A Montecitorio cresce e preme la lobby dell’Associazione parlamentare Amici delle nuove tecnologie. Presidente onorario: Francesco Cossiga, senatore a vita, cultore insigne della materia. Vicepresidente: Antonio Palmieri , FI, erculea colonna teocon.
Presidente: Franco Grillini, ds, star onoraria dell’Arcigay, crociato dei diritti omo, stregone di wi- max e bande larghe, sportello informazioni vivente sui suddetti temi per la fauna da Jurassic park circolante in Transatlantico.

I tre capeggiano una lista di oltre 70 deputati, icone vezzeggiate dai signori delle tlc con cene spettacolari e cellulari omaggio. Prima di Natale la Samsung: cibo da gourmet in onore di Wibro (è solo una tecnica per telefonare via internet, null’altro).

La lobby si dà da fare. Palmieri è autore di una proposta di legge per la bicamerale delle nuove tecnologie . Grillini firma iniziative parlamentari.
Ha coinvolto un Romano Prodi, ostico del ramo, per convincere il ministro Arturo Parisi a cedere finalmente, e lo ha fatto, la concessione di frequenze della Difesa per portare la banda larga nei borghi più sperduti del Paese.
Gioiscono gli indigeni utenti e le compagnie di tlc: seguirà gara.

Chi c’è tra i soci a parte un bel po’ di Ulivo, quattro di FI e spruzzate di Lega e An? Tubano con Grillini anche deputate della tempra di Sandra Cioffi, capa delle donne dell’Udeur, e Dorina Bianchi, superteodem. Toste paladine vade retro pacs, note per darsele di santa ragione con FG e le sue battaglie.

Ma si sa: le maggioranze passano, le lobby continuano.


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