Il crocifisso è l’emblema della civiltà occidentale

Risoluzione al governo
del 27 ottobre 2003

La VII Commissione, premesso che:

le leggi attualmente in vigore non hanno modificato l’articolo 118 del regio decreto 30 aprile 1924, n. 965, secondo il quale ogni aula deve avere l’immagine del crocifisso, e l’allegato C del regio decreto 26 aprile 1928, n. 1297, secondo cui il crocifisso fa parte dell’ordinario arredamento scolastico;

il parere del Consiglio di Stato del 1988 conferma che devono ritenersi tuttora legittimamente operanti le disposizioni emanate nel 1924 e nel 1928, concernenti l’esposizione del Crocifisso nelle scuole, perché non riguardano l’insegnamento della religione cattolica, né costituiscono attuazione degli impegni assunti dallo Stato in sede concordataria;

la sentenza della Cassazione del 13 ottobre 1998 spiega che l’esposizione del crocifisso non viola la libertà religiosa perché «rappresenta un simbolo della cultura cristiana come essenza universale, indipendente da una specifica confessione»;

il crocifisso non è unicamente il simbolo della religione fondamentale del nostro Paese e della tradizione del nostro popolo, ma è anche espressione profonda di cultura, di umanità e segno di 2000 anni di storia, di civiltà e di cultura, della quale si trova testimonianza in tutti i comuni d’Italia;

il crocifisso oltre ad essere il simbolo della religione cristiana è l’emblema di valori quali la libertà dell’individuo e della persona, il rispetto di tutte le fedi religiose, la separazione tra «Dio e Cesare» fondamento della laicità dello Stato che sono i valori che fondano l’identità dell’Italia, dell’Europa e dell’intero Occidente;

è fondamentale che il Governo si impegni nel verificare se la sentenza che ha imposto ad una scuola la rimozione del crocifisso dalle aule sia stata estesa nel rispetto dell’ordinamento o se siano state ignorate leggi vigenti,

impegna il Governo:

a verificare l’effettivo rispetto della circolare del 3 ottobre 2002 del Ministero dell’istruzione, con la quale si chiedeva ai dirigenti scolastici di assicurare l’esposizione del crocifisso;

a predisporre una campagna in tutte le scuole utile a far comprendere a tutti per quali motivi culturali il crocifisso rappresenta la nostra identità nazionale, europea e occidentale e, lontano dall’offendere il pluralismo culturale e religioso è ed è stato, al contrario, il più antico e forte simbolo della libertà di tutti.

«Adornato, Palmieri, Garagnani, Bianchi Clerici, Butti, Ranieli».


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