Post e risposta. A proposito del programma del PD

Dopo il mio post di ieri su alcuni contenuti proposti dal PD nel suo programma, ho ricevuto questo commento in Twitter.

“Per lei Antonio certi diritti non vanno bene? Se sì, può argomentare perché? Perché per es non concedere il diritto di decidere sul proprio corpo quando questo ormai non consente più di vivere dignitosamente? Perché non accettare che persone dello stesso sesso vogliano sposarsi?”

Ho risposto con una serie di sei tweet, che voglio condividere anche qui, perché chiariscono meglio il mio pensiero.

Vede, Giorgia, il punto è che non tutti i desideri individuali possono diventare diritti garantiti da leggi, perché noi esseri umani abbiamo dei limiti, imposti dalla realtà. Alcuni limiti sono superabili, altri no perché hanno a che fare con il bene comune.

Noi siamo esseri relazionali. Nasciamo dalla relazione tra una donna e un uomo, per molti anni viviamo nella relazione con i genitori, da grandi viviamo “d’amore per qualcosa o qualcuno”. La visione PD descrive un essere umano isolato, chiuso nel proprio desiderio del momento.

Il PD fa sua la concezione borghese per cui “la mia libertà finisce dove inizia quella dell’altro”. Invece la libertà consiste nella sana relazione con l’altro, nel sapere che non esiste libertà senza responsabilità, verso di sé, verso gli altri, verso la società.

Da qui deriva che la cannabis libera è un errore perché la droga fa male, a me e a chi mi sta attorno. 

Il matrimonio egalitario è sbagliato, perché tratta situazioni diverse in modo uguale, la peggiore delle ingiustizie e “genera” utero in affitto o figli orfani di padre. 

L’eutanasia è la scorciatoia più economica, in tutti i sensi, che lo Stato prende invece di farsi carico di stare accanto a chi soffre e alla sua famiglia fino all’ultimo, lenendo le sofferenze fisiche e psicologiche e, ovviamente, dicendo no all’accanimento terapeutico.

Il ddl Zan introduce quella che in aula ho definito la “polizia del pensiero” e la “pulizia del pensiero”. La prima usando la legge Mancino per colpire chi afferma che il matrimonio è tale solo tra uomo e donna; la seconda agendo sulle menti a partire dalla scuola materna.


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