La cosa che più è stata sgradevole sabato al Circo Massimo

Credo che in tempi come questi, di crisi mondiale, di grandi sfide e di grandi cambiamenti chiunque ricopra un incarico nelle istituzioni abbia il dovere di essere serio, di essere per quel che può un punto di riferimento per i cittadini che a lui guardavano, nonostante tutto, per cercare una guida.

Per questo mi ha molto infastidito il comizio di Veltroni, con la consueta (e ribadita per almeno metà intervento) tiritera sulla superiorità morale della sinistra rispetto alla destra, parola pronunciata come fosse una parolaccia. Non basta copiare la scenografia alla Obama per scaldare i cuori, è inutile e dannoso per tutti continuare con la demagogia da comizio, è stucchevole il balletto sulle cifre, specie quando si oscilla da 300.000 a 2.000.000.
Massimo rispetto per chi partecipa e manifesta, ma proprio per questo meritavano di più. Meritavano meno luoghi comuni, meno demagogia, meno retorica vuota. Forse meritavano anche di non vedere sul palco simil OBama la nomenclatura PD alle spalle di Veltroni che rideva mentre lui parlava, testimonianza di cosa stesse davvero accadendo in quella piazza: uno stanco rito, dove venivano dette parole alle quali nemneno la classe dirigente di quel partito reputava serie e prestava attenzione.


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4 risposte a “La cosa che più è stata sgradevole sabato al Circo Massimo”

  1. Avatar Andrea Cevasco

    Carissimo, una visione un po strampalata la mia, della situazione economica nazionale. Il male dell’Italia: gli ” stipendifici” creati ad arte per creare occupazione. Siccome bisognava giustificare questi posti di lavoro si è creata la ” burocrazia” e di conseguenza si sono inventati nuovi lavori e/o mansioni che hanno l’unico scopo di trasmettere e compilare miliardi di documenti cartecei. Una catena infinita, poichè se si produce un documento poi lo si deve catalogare, leggere, archiviare, rispondere ecc ecc. Ho letto alcuni anni fa, il documento propositivo dei padri fondatori della nostra Repubblica: scopo dello stato era quello di armonizzare e favorire l’attività del cittadino fornendogli quegli strumenti necessari alla sua professione e organizzazione. Lo stato di oggi invece Chiede Esige ed Impone e a lato pratico poi, non fornisce un granchè al cittadino contribuente. Complicano la vita lavorativa, chiedono in anticipo soldi ancora non guadagnati ci obbligano ad avere un consulente legale finanziario un consulente paghe un dott. commercialista per la contabilità, un consulente per la sicurezza lavorativa, un consulente per i rapporti sindacali ecc ecc. Spese fisse che non producono nulla se non una montagna di carta che obbliga poi lo stato ad avere uffici appositi per lo smaltimento ecc ecc. Con un aumento sul costo dei servizi e dei beni non più sopportabile dalla popolazione. Si comincia con le pratiche burocratiche anni prima di incominciare relmente a lavorare.
    Un problema di difficile soluzione, poichè sulla burocrazia e grazie ad essa oramai vivono milioni di famiglie italiane. Però è incontestabile che se vogliamo abassare i prezzi dei beni e favorire il consumo non possiamo esimerci almeno da calmierare il fenomeno.
    Sarebbe una rivoluzione ma penso sia l’unica possibile che possa realmente rimettere in moto il nostro sistema produttivo.
    Andrea Cevasco.

  2. Avatar aurim
    aurim

    Si fa presto a dire milardi quì miliardi lì più o meno addizzionare sottrarre
    con i dati che ci fanno avere i mass media al massimo possiamo giocare alla massaia. Quello che ci dobbiamo mettere in testa è che il Pozzo di San Patrizio è una leggenda e che invece le casse dello Stato sono una cosa concreta e nelle quali confluiscono i nostri soldi per ottenere (?) dei servizi; chi dice che li abbiamo e chi no ma comunque tutti si lamentano.
    Allora intanto si debbono mettere a posto i conti e L’EUROPA a cui ci hanno fatto aderire pretende che essi siano a posto. Da quì i tagli ora quì ora lì e quì nasce il problema, si fanno tagli per tutti e basta, ci sarà da piangere ma tanto è.

  3. Avatar Davide
    Davide

    CARO ANTONIO.
    TI GIRO UN’AUTOREVOLE OPINIONE ECONOMICA CHE SUGGERISCE DI INVESTIRE IN MODO STRUTTURALE SULLE ENTRATE DELLE FAMIGLIE… (Introducendo da subito il coefficiente familiare e altre deduzioni per un totale di 15 miliardi di euro. Poi, serve una manovra strutturale sull’Irap di altri 12 miliardi, per intervenire sul monte salariale. Infine, l’investimento in infrastrutture, che non può essere inferiore ad altri 5-6 miliardi). LO DITE VOI STESSI (l’economista è Mario Baldassarri…).

    http://www.liberal.it/dettaglio.asp?id=1031

    SPERO CHE ABBANDONIATE L’IMMOBILITA’ CHE IN CONCRETO AVETE DIMOSTRATO FINORA E CHE INIZIATE A FARE QUALCOSA PER NOI DELLA FECCIA COSI’ CHE L’OTTIMISMO DEL CAVALIERE (beato lui, se avesse il mio stipendio lo sarebbe dcertamente di meno) POSSA ESSERE UN PO’ DISTRIBUITO ANCHE A NOI POVERI MORTALI… PRIMA CHE DIVENTIAMO POVERI MORTI! Cordialmente

  4. Avatar aurim
    aurim

    E chesse dovevamo da aspettà
    da sta sinistra sempre sulla piazza,
    l’ennesimo discorso blà blà blà
    partenno dar fascismo e dalla razza.
    Tireno er sasso e levano la mano
    strillànno se quarcuno jè reclama
    jè piace dimostrà e nun è strano
    se fanno festa pure per Obama.
    E che je frega, basta dimostrà
    che loro stanno in piazza solamente
    e se je chiedi che ce stanno affà
    la maggioranza nun lo sà pe gnente.

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