Uno Statuto speciale per Gerusalemme

Risoluzione approvata dalla Commissione esteri della Camera dei Deputati
del 11 ottobre 2002

La Commissione Esteri della Camera ha approvato all’unanimità una risoluzione, della quale anch’io sono stato firmatario, che propone uno Statuto speciale per Gerusalemme.
Lo sforzo è quello di trovare con urgenza soluzioni innovative per il futuro di Gerusalemme, utili a superare le posizioni antagonistiche e capaci di contribuire a promuovere la pace nella regione. Soluzioni realistiche, che sappiano tener conto dei dettagli territoriali, dell’esistenza cioè di una Gerusalemme moderna, laica, eguale a tante altre città nel mondo, e della natura «unica» di Gerusalemme Vecchia in quanto Luogo Sacro per le tre grandi religioni monoteiste.
Gerusalemme vecchia, la città dentro le mura, nella sua interezza può essere definita un Bacino Sacro, da tutelare nella sua integralità, senza frantumazioni, senza frontiere interne: una qualunque divisione di Gerusalemme Vecchia sarebbe la negazione del dialogo fra le religioni, il riconoscimento della sconfitta dei diritti universali dell’uomo e della possibilità per la comunità internazionale di trovare soluzioni orientate alla pacifica convivenza anche fra diversi.
Per evitare tutto ciò e dare un primo contributo per la pace in Terra Santa, ho firmato la seguente risoluzione:

La III Commissione, premesso che:
di fronte al drammatico aggravarsi della crisi nei rapporti tra israeliani e palestinesi si rivela necessario approntare iniziative coraggiose e innovative tendenti al riavvicinamento delle parti in conflitto, a partire dai problemi più complessi su cui in passato si sono arenati i numerosi tentativi di negoziato;
fra tali problemi riveste un’importanza cruciale quello relativo allo status di Gerusalemme, in quanto quest’ultima costituisce un centro di incontro unico al mondo fra le tre grandi religioni monoteistiche cristiana, ebraica e musulmana;
l’esito fallimentare dei negoziati di Camp David ha dimostrato che non è possibile avviare con successo una missione di pace per il Medio Oriente accantonando la questione di Gerusalemme;
occorre delineare una proposta risolutiva della suddetta questione, che sia applicabile tanto nel caso in cui la città resti sotto la sovranità di un solo Stato, quanto nel caso in cui essa sia ripartita tra due Stati, al fine di creare le condizioni per una convivenza duratura e pacifica che elimini motivi di conflitto altrimenti insanabili e serva da modello per una futura fase di dialogo tra i fedeli delle tre religioni;
è opportuno considerare all’interno di Gerusalemme la zona cosiddetta del «Bacino Sacro» (vale a dire la Città Vecchia, dentro le mura, e alcuni pochi luoghi adiacenti, popolata da appena 40.000 abitanti cristiani, ebrei e musulmani) come un vero e proprio unicum che deve essere isolata dal resto della città e che deve godere di una particolare tutela, in quanto essa conserva i luoghi che i fedeli cristiani, ebrei e musulmani di tutto il mondo venerano come sacri;
il «Bacino Sacro» necessita di un ordinamento giuridico forte e stabile, non soggetto al mutare delle maggioranze e delle congiunture politiche, capace di garantire in permanenza l’esercizio pieno dei diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, in particolare del diritto di accesso ai luoghi sacri per esercitarvi il culto in piena libertà e sicurezza, nonché il mantenimento della pluralità delle presenze religiose e il rispetto fisico dei luoghi e delle comunità di persone che vi risiedono;
soltanto uno Statuto speciale garantito internazionalmente può assicurare all’interno del «Bacino Sacro» il pieno raggiungimento degli obiettivi di garanzia della libertà di culto e di rispetto fisico dei luoghi sacri e delle persone che vi accedono e vi risiedono;
è urgente avviare una fase di riflessione e di verifica per la realizzazione pratica di tale Statuto da parte degli Stati che storicamente hanno sempre dimostrato un particolare interesse per la città di Gerusalemme quali i Paesi membri dell’Unione europea, gli Stati Uniti, la Russia e alcuni Paesi arabi tra cui il Marocco, l’Egitto, la Giordania, l’Arabia Saudita, oltre Israele e l’Autorità nazionale palestinese;

nell’auspicio che i negoziati di pace possano iniziare al più presto, a partire dall’anno in corso; impegna il Governo a continuare ad approfondire all’interno della Unione europea il consenso su di una ipotesi di Statuto speciale garantito internazionalmente relativo al Bacino Sacro di Gerusalemme, da inserire nel quadro complessivo delle opzioni negoziali per il regolamento di pace del Medio Oriente.

Deputati firmatari: Pacini, Michelini, Naro, Rizzi, Mattarella, Pistelli, Landi di Chiavenna, Rivolta, Mantovani, Boato, Palmieri, Paoletti Tangheroni, Crucianelli, Sereni, Spini.


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