“I”nternet e la scuola

Intervento in Commissione durante l’ audizione del ministro Letizia Moratti
del 18 luglio 2001

Ministro Moratti, grazie per la sua relazione e un grande in bocca al lupo per il suo lavoro. Il mio intervento si articola in tre considerazioni: una di merito, una culturale, una “lombarda”.

La considerazione di merito si concentra su una delle tre “I”, quella di Internet, per sollecitare il suo interesse sul tema della alfabetizzazione digitale per gli insegnanti, per gli alunni e più in generale per tutta la società.

E’ un compito difficile ma imprescindibile, da realizzarsi di concerto con i piani previsti dall’Unione Europea con l’azione E-learning e anche grazie all’utilizzo della televisione di Stato come auspicato nel disegno di legge Berlusconi-Tremonti sulla new economy del 1999.

La considerazione culturale. Nella sua relazione, ministro Moratti, ho colto un accenno prudente ma deciso al tema della scuola della società, della libera scelta, e quindi una scuola anche della concorrenza e della competizione.

Su questo tema – al di là degli odierni apprezzamenti sul suo obiettivo di una scuola dell’eccellenza e della solidarietà fatti dagli esponenti dell’opposizione – ci divideremo. Perché, come dimostra la storia della parola “sussidiarietà”, a volte si può usare la stessa parola intendendo contenuti del tutto diversi. Lo stesso accadrà quando lei declinerà nei fatti la scuola dell’eccellenza e della solidarietà.

La considerazione “lombarda”.
Il buono scuola della regione Lombardia ha il merito fondamentale di aver messo al centro la capacità di scelta delle famiglie, per ora al 25% ma negli anni fino al 100%. Siamo sulla buona strada e semmai questo buono scuola è solo il primo passo, da completare con altre riforme, come per esempio l’estensione del buono a tutta la scuola italiana, e l’abolizione del valore legale del titolo di studio.

Ministro Moratti, io sono interista e fino ad oggi la scuola italiana è stata nelle medesime condizioni della mia squadra.
Sono certo che dal prossimo anno entrambe – scuola e Inter – potranno finalmente intraprendere una strada migliore. La ringrazio.


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