Da un deputato “medio alto”: lettera a Massimo Gramellini

ANTEFATTO: Il 13 agosto, dopo la presentazione della nuova manovra, Massimo Gramellini ha scritto su La Stampa un editoriale dal titolo “Il lamento del Medio Alto“. Di seguito puoi leggere la lettera che gli ho inviato e che pubblico con il suo consenso

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Caro Gramellini,
sono un deputato, dunque uno della “accozzaglia di affaristi senza ideali”, che lei ha messo all’indice nel suo “Lamento del Medio Alto” di sabato 13 agosto.

Eppure, quante cose abbiamo in comune. Anch’io sono un medio alto e anche il mio reddito (da quando sono parlamentare ho scelto di rinunciare a possibili altri introiti) non sfugge al fisco.

Pagherò il contributo di solidarietà per tre anni: lo pagherò doppio e senza possibilità di dedurlo dalle tasse – è il minimo per un affarista senza ideali – e me lo voterò.

Come lei non ho fatto il debito pubblico che mi trovo sul groppone (sono deputato dal 2001), quel debito gonfiato da partiti irresponsabili, con l’aiuto determinante di milioni di italiani che hanno scelto di approfittare di norme stolte, tipo la possibilità di andare in pensione nel pubblico impiego dopo 14 anni, 6 mesi e un giorno di lavoro e poi magari fare uno o più lavori in nero.

Anch’io sono preoccupato per la situazione del nostro Paese. Non credo però che si risolva continuando a demotivare i cittadini che fanno il loro dovere. Pagano i soliti ben noti al fisco? Sì. Sono contenti? No. Però perchè non ricordare loro che la lotta all’evasione fiscale, con le nuove misure messe in atto in questi tre anni ha portato nel 2009-2010 alla cifra record di 33,6 miliardi di evasione riscossa? Perchè tacere del piano straordinario 2009-2012 di verifica di 800.000 pensioni di invalidità, che ha portato nel 2010 alla revoca del 23% delle 200.000 pensioni controllate? Soldi risparmiati e furbi smascherati.

Perchè continuare la solfa delle riforme strutturali mai fatte se in questi tre anni sono state approvate l e riforme d i pubblico impiego, scuola, università, federalismo fiscale, giustizia civile, pensioni, codice antimafia, codice del turismo, apprendistato?

Insomma, perchè non dire ai cittadini ai quali è chiesto un sacrific io, che ci sono segnali di cambiamento positivo da cogliere e da sostenere col proprio comportamento? Solo perchè queste cose le sta facendo il governo Berlusconi? Sì. Tuttavia c’è dell’altro. Il suo direttore ha scritto due libri raccontando di persone che negli Stati Uniti e in Italia non si sono arrese di fronte a circostanze negative ma le hanno trasformate in occasioni positive per sé e per gli altri. Questo è il punto: di fronte a qualsiasi situazione, entra in campo la responsabilità personale, la scelta che ciascuno di noi può fare tra bene e male, tra crederci o arrendersi. Per questo editoriali come il suo (e molti altri, per la verità) sono un segnale di resa, servono solo a far sentire dei cretini noi che stiamo alle regole perchè siamo per la comunità. Involontariamente lei finisce per incentivare proprio quei comportamenti deprecabili che la portano a scrivere che ora “non avrà più pietà” e chiederà “scontrini su tutto”. Normalmente chiedo scontrini e fatture. Non lo faccio solo per semplice coerenza ma per quel senso di responsabilità per il bene comune che è da consolidare, non da deprimere seminando risentimento cieco e impotente, contro gli evasori piuttosto che contro i politici (più che una casta oramai siamo dei paria).

 E’ una questione di metodo: bisogna guardare alla realtà in tutti i suoi aspetti, compresi quelli positivi e di speranza, perchè il grano e la zizzania, cioè il bene e il male, continueranno a crescere insieme fino alla fine. Perchè continuare a fare pubblicità solo alla zizzania, invece di esaltare le qualità del buon grano? Di fronte al male non serve scandalizzarsi ma porvi rimedio, in primo luogo a partire da se stessi, cioè dai propri convincimenti e comportamenti.

In definitiva, questo non è il tempo dei lamenti: questo è il tempo dei costruttori, ciascuno dove si trova a operare. Per costruire ho voluto condividere con lei un ragionamento tra due italiani che, nella diversità delle proprie responsabilità e posizioni politiche, hanno a cuore le sorti del loro Paese. Anche questo abbiamo in comune, spero. Se così è, mi consento un consiglio: non chieda gli scontrini per disprezzo contro chi evade: li chieda per amore del nostro Paese.

Cordialmente,

Antonio Palmieri, deputato PDL


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Commenti

Una risposta a “Da un deputato “medio alto”: lettera a Massimo Gramellini”

  1. Avatar anna maria baldocchi
    anna maria baldocchi

    Vorrei esprimermi con altre parole, con altre frasi, poi ho scelto quelle più semplici per dire che, anche se sarò criticata dalle colleghe della pubblica amministrazione, quanto La apprezzo, La stimo, La capisco e condivido tutto quello che ha scritto nella Sua lettera di risposta a Massimo Gramellini. Vorrei che prima o poi tutti si rendessero conto di quanto sia grande e importante l’impegno di un parlamentare come Lei e sapessero apprezzarLa senza più pensare che addirittura vengano tolti dei privilegi.

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