LIBERATE PADRE BOSSI

Padre Giancarlo Bossi, missionario del Pime, è stato rapito lo scorso 10 giugno nella parrocchia di Payao, Prelatura di Ipil, provincia di Zamboanga Sibugay, nelle Filippine. Finora non vi sono stati contatti con i rapitori o con qualcuno che abbia potuto verificare la sua condizione. I rapitori ed i mandanti non sono stati identificati con chiarezza. Noi abbiamo il dovere di far sentire l’interessamento e l’attenzione di tutti gli italiani per la sorte di questo nostro coraggioso compatriota.

Mercoledì 4 luglio sarò a Roma a manifestare per i cristiani perseguitati nel mondo anche per chiedere la liberazione di padre Bossi.


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3 risposte a “LIBERATE PADRE BOSSI”

  1. Avatar gianni guelfi

    Roma, 19:35

    PADRE BOSSI: LA SORELLA, ASSENZA POLEMICHE SAREBBE UTILE

    “L’assenza di polemiche e la tranquillita’ saranno di grande aiuto”.
    Cosi’ Pinuccia Bossi, sorella di Giancarlo Bossi, il missionario rapito
    nelle Filippine, a proposito della situazione e delle trattative che
    sono in corso per ottenerne la liberazione. In un’intervista al Tg3 la
    donna ha rivolto un appello perche’ la vicenda non assuma connotazioni
    politiche che finiscano con il rendere tutto piu’ difficile. Di
    trattative in corso ha parlato, inoltre, un confratello del missionario
    rapito, rilevando che “da parte del governo mi sembra che abbiano fatto
    i passi che si devono fare. Non mi sembra che ci siano polemiche” da
    farsi sulla vicenda. Secondo il religioso, vi sono buone probabilita’
    che padre Bossi sia vivo.

    g

  2. Avatar ROBERTO

    purtroppo un prete fa notizia solo se è pedofilo!
    Io ho un parente che è missionario da una vita, tra i vari posti è stato a Locri, a napoli nei quartieri spagnoli ed ora è in Barbagia… I missionari e la chiesa fanno molto anche per il nostro paese, non solo per il terzo mondo, ma ai media non interessa.

    In bocca al lupo per il Blog! (che seguirò sicuramente)

  3. Avatar Emiliano

    Gentile Onorevole, volevo intervenire in relazione alla travagliata vicenda di Padre Giancarlo Bossi. Premesso che tutti noi speriamo in un esito positivo ed immediato,rimango amareggiato dal comportamento del Governo in relazione alla gestione del sequestro. Se non ricordo male nella vicenda Mastrogiacomo e Hanefi vi è stata un’ossessiva campagna esortativa nei confronti del governo afghano e non solo(vedi rappresentanti talebani). Il tutto veniva anche gestito dai giornali e dalle televisoni. Siamo felici che sia ritornato a casa, ma sinceramente l’impegno dell’esecutivo per la liberazione di Padre Giancarlo e delle forze che lo sorreggono è stato deludente. E’ mancato anche l’impegno dell’opinine pubblica vicina ai partiti della sinistra. Infatti,ricordo benissimo quando venivano affissi manifesti nelle varie città e convocati vari esponenti delle comunità islamiche per trattare la liberazione del giornalista. Padre Giancarlo si trova nelle mani degli integralisti islamici filippini. Non saremo d’innanzi all’ennesima contraddizione della sinistra?Oppure la campagna denigratoria nei confronti della Chiesa ha dato i suoi frutti? Al di là dell’ interessamento delle forze politiche cattoliche non ho visto grande entusiamo per nostro fratello Giancarlo. Continuate con la campagna di sensibilizzazione..

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