La mia relazione in commissione sulla “Legge-obiettivo”

del 27 settembre 2001

La mia relazione per il disegno di legge “Delega al governo in materia di infrastrutture ed insediamenti produttivi strategici ed altri interventi per il rilancio delle attività produttive”, meglio nota come “Legge-obiettivo”, si articolerà in tre parti.

  1. La legge-obiettivo mette le fondamenta per la realizzazione di uno dei punti qualificanti del Piano di governo presentato agli elettori in campagna elettorale. Ma soprattutto la “legge obiettivo” è di importanza strategica perché:
    1. pone le basi per una accelerazione dello sviluppo economico;
    2. mira a mettere in moto un processo che colmi l’attuale gap di infrastrutture del nostro Paese.

      La “Legge obiettivo” introduce un nuovo, fondamentale, strumento legislativo che permetta di superare la palude burocratica che blocca tutti i progetti per la realizzazione di nuove opere pubbliche.

      In definitiva, con questo disegno di legge il governo mira a colmare finalmente il divario che separa l’Italia dalle grandi nazioni europee, eliminare gli squilibri che penalizzano il Meridione rispetto al resto del Paese e il Nord nei confronti dell’Europa.
      Ma le Grandi Opere sono, contemporaneamente, uno strumento per rilanciare occupazione ed economia.

  2. Il provvedimento consta di un unico articolo (prima del dibattito al Senato erano tre) che prevede interventi su tre distinti settori:
    1. Realizzazione nel minor tempo possibile delle indispensabili opere infrastrutturali (commi 1-5). Per velocizzare i processi decisionali si prevede un nuovo
    2. regime autorizzatorio speciale (in deroga alla legge quadro in materia di lavori pubblici) da realizzarsi attraverso alcune deleghe al governo.
    3. Ristrutturazioni immobiliari (commi 6-14). Questa è la parte che ci riguarda come commissione. In questi commi si prevede di liberalizzare la ristrutturazione degli immobili estendendo l’ambito della denuncia di inizio attività.
    4. Rifiuti (commi 15-20). Vengono snellite procedure e passaggi burocratici e amministrativi che regolano la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.
  3. Gli interventi che riguardano immobili artistici o sottoposti a tutela (commi 8-9-10).

    Questi commi riguardano gli aspetti di competenza della nostra Commissione e sono stati introdotti dalla Commissione Istruzione del Senato. In particolare pongo l’attenzione sul comma 8, che consente la realizzazione degli interventi con riferimento ad immobili sottoposti a tutela storico-artistica o paesaggistico-ambientale.

    Il comma 8 dice: “La realizzazione degli interventi di cui al comma 6 che riguardino immobili sottoposti a tutela storico-artistica o paesaggistico-ambientale è subordinata al preventivo rilascio del parere o dell’autorizzazione richiesti dalle disposizioni di legge vigenti. Si applicano in particolare le disposizioni del testo unico di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490”.In queste disposizioni si dice che ogni intervento su beni sottoposti a tutela necessita dell’autorizzazione del Ministero.

    Ritengo perciò che la normativa introdotta assicura il contemperamento della duplice esigenza del rispetto verso questa particolare categoria di immobili e insieme della velocizzazione delle procedure nelle ristrutturazioni immobiliari, perché una volta avuti i pareri richiesti dalla legge si può procedere con una semplice dichiarazione di inizio di attività e non è necessario attende la concessione edilizia.

    Per questo motivo preannuncio la presentazione di una proposta di parere favorevole.


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