La strategia della campagna elettorale

A pochi giorni dall’inizio ufficiale, è chiaro a quale tipo di della campagna elettorale stiamo andando incontro.

Falliti in parte e ridimensionati, almeno per ora, i tentativi di un attacco frontale a Berlusconi su più fronti (personale, economico, giudiziario) ora la strategia è duplice: da un lato si colpiscono con accuse infamanti gli uomini più vicini al premier e che simboleggiano il governo del fare (Bertolaso, Letta), usando il consueto abbinamento giudiziario-mediatico, e la pubblicazione di intercettazioni telefoniche opportunamente decontestualizzate. Dall’altro si usano episodi di corruzione/conscussione di singoli esponenti locali del PDL (assolutamente vergognosi e da condannare duramente) per far passare il messaggio che il partito di Berlusconi è un partito di ladri e malavitosi.

E’ il solito gioco sporco, al quale noi opponiamo una campagna elettorale fondata su due linee strategiche. La scelta di candidati presidenti affidabili e credibili, alfieri della “moralità del fare” che è la caratteristica della politica berlusconiana. La divulgazione delle cose finora realizzate dal governo, come esempio del buon governo che vogliamo portare in tutte le regioni. Per continuare a governare bene in Lombardia e Veneto, per girare finalmente pagina in tutte le altre regioni, finora guidate dalla sinistra. Da qui la proposta di un messaggio chiaro: “Fai vincere anche nella tua regione il governo del fare” che sintetizza il tema principale della nostra campagna elettorale.

Ci attendono settimane impegnative: ne vedremo delle “belle”. Purtroppo…


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4 risposte a “La strategia della campagna elettorale”

  1. Avatar renato vessichelli
    renato vessichelli

    Chi dissente fa il proprio mestiere, chi invece attacca sbagliando e senza dare modo di replicare (come replichi a chi fa sentenze errate e, per legge, non viene punitoi?) si nasconde dietro un dito…Ma non basterà a salvarlo dal pubblico disprezzo.

  2. Avatar flaminio cozzaglio

    siamo buoni solo a parlarci fra noi , mentre è chiaro che dobbiamo attaccare . La Stampa , anche se meno di Repubblica e Corriere , è contro , ciononostante Calabresi mi pubblica forti critiche . Oggi nel on line lettere al direttore titolo : il confine della legalità si è pericolosamante spostato , io scrivo , e lui pubblica : succede anche nel privato . Repubblica mantenendo il nome giornale diventa romanzo d’appendice , almeno nella parte politica .

  3. Avatar Edda Buti
    Edda Buti

    Caro On. Palmieri, quanto scritto nel suo ultimo pezzo è senza dubbio completamente condivisibile. Però quanto mostrato oggi, con la maggioranza che va sotto per ben tre volte in parlamento, è che tanti cittadini rimangano allibiti per il comportamento dei deputati. E’ possibile così che gli elettori si disamorino della politica e non vadano più a votare. Attenti anche a questo malcostume.

  4. Avatar aurim
    aurim

    Anche se ormai lo sappiamo e quindi avremmo dovuto farci il callo, muoviamoci come se fosse la prima volta che: il Governo, il Presidente del Consiglio, i Ministri e tutti gli Onorevoli della Coalizione “al comando” vengono in vario modo attaccati – facciamo tutto quello che è stato presentato nel programma elettorale – chi ci sta ci sta. Per quello attinente alla serietà di agire, anche chi sta dalla nostra parte, deve darsi una vera REGOLATA – basta con le bustarelle ed i favori sottobanco – a parte i massaggi che secondo me rientrano nella sfera dei servizi che il SSN non passa ed i malati cosa possono fare? si debbono arrangiare no? Chi ha buone orecchie….

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