Intervento in Commissione Cultura sul portale www.italia.it e la pirateria informatica

Testo integrale del mio intervento in Commissione cultura durante l’audizione del ministro per i beni e le attività culturali, Francesco Rutelli, sulle linee programmatiche del suo dicastero e risposta del ministro Rutelli. del 28 giugno 2006

ANTONIO PALMIERI. Signor ministro, mi scuso con lei ma l’altra volta non ero presente, perché impegnato nella campagna referendaria. Ho letto, però, la sua dichiarazione e mi associo alla considerazione che forse non le si poteva chiedere di più; nel senso che inevitabilmente c’è molto vacuum in quello che lei ha detto, ma le facciamo sconto di questo, perché da pochi giorni ha preso in mano questo ministero così importante e delicato, in un Governo che non è ancora in condizione di lavorare pienamente, a motivo delle sue profonde divisioni. Mi rendo conto che non sia facile prendere in mano la situazione e venire qui a proporci progetti già pronti da attuare. Di questo le diamo sicuramente atto.
In secondo luogo, vorrei esortarla a non cedere alla tentazione – uso un neologismo – del «cancellazionismo» rispetto a quanto fatto dal Governo precedente, solo perché fatto da quel Governo. È una tentazione molto seduttiva, da un certo punto di vista, pericolosa per un altro. Lo dico con riferimento al codice dei beni culturali, che è stato ed è un tentativo (sicuramente perfettibile) per ridare ordine alla materia e per facilitare il lavoro degli operatori pubblici e privati, e riprendo anche l’esortazione finale dell’onorevole Rositani sul discorso delle «teste»; anche oggi abbiamo letto sui giornali alcune dichiarazioni con riferimento ad Arcus: bisogna avere un minimo di cautela e ricordarsi della necessità di rendere conto a noi, come Commissione parlamentare, del funzionamento reale di questo tipo di strumenti, il cui carattere di novità comporta pregi, ma evidentemente anche limiti.
Le rivolgo ora tre richieste precise seguite da una precisazione. La prima riguarda il portale nazionale del turismo, www.italia.it, voluto dal precedente Governo, in particolare dai ministri Stanca e Buttiglione (bando pubblicato, gara espletata, lavori assegnati, tumulti delle regioni che si ritenevano espropriate di alcune facoltà loro spettanti in virtù del famigerato Titolo V). Ritengo rappresenti – al di là di tutto – l’occasione di un marchio nazionale nel mondo, un’opportunità per far conoscere a costo zero la nostra bella Italia. Nella passata legislatura il progetto era in avanzata fase di realizzazione: le chiedo se può darci notizie del punto in cui siamo.
La seconda questione riguarda il diritto d’autore e la pirateria. Nella scorsa legislatura, in Commissione, abbiamo svolto un’indagine approfondita. Vale la pena sicuramente di tornarci, perché, evidentemente, la tecnologia non aspetta la politica. È un tema quanto mai caldo, in tutti i sensi e per tutti gli ambiti di protezione delle vecchie e nuove forme di sapere e di comunicazione culturale. Occorre tornare sul tema del diritto d’autore nell’era digitale e sulla conseguente lotta alla pirateria; si dovrà rivedere il famoso decreto Urbani (il presidente lo definirebbe forse «famigerato»), verificare a che punto siamo in Italia, in Europa e oserei dire nel mondo. È un messaggio importante, anche con riferimento a una vasta platea di giovani che usano le nuove tecnologie per fruire dei beni culturali.
Infine, vorrei riprendere alcune riflessioni dell’onorevole Garagnani, con riferimento alla verifica del funzionamento, non sempre efficace, delle antiche leggi di spesa a pioggia. Se si potesse finalmente e effettivamente attuare un sistema di verifica preventivo, non a cose fatte, credo che gioverebbe all’interesse di tutti.
La precisazione che intendo fare si riferisce a quanto risportato dal resoconto stenografico della seduta del 15 giugno, nella parte in cui l’onorevole Guadagno ricordava l’uccisione, a Como, di un giovane cingalese di 18 anni, che avrebbe potuto essere un grande artista. Volevo consolare lui e noi tutti: non è morto, è vivo, sta meglio, e si sta riprendendo dal gravissimo fatto che gli è capitato. È chiaro che il vigile ha sbagliato, ma il ragazzo, adesso, sta molto meglio e soprattutto è vivo. Una buona notizia per la Commissione: è giusto lasciare agli atti informazioni precise e non errate.
Rivolgo infine al ministro un augurio sincero di lavorare veramente al servizio di tutti. Nello spirito che caratterizza la VII Commissione, confermiamo la disponibilità a un lavoro comune su temi che stanno a cuore a tutti. Accordi bipartisan dovrebbero essere più facilmente raggiungibili in materie come la cultura, lo spettacolo, il turismo; forse più che per la scuola (anche se non dovrebbe essere così).
Concludo il mio intervento, con l’augurio sincero di buon lavoro, caro ministro, o più probabilmente di un lavoro buono, perché è ciò di cui abbiamo bisogno.

MINISTRO FRANCESCO RUTELLI – Onorevole Palmieri, i grandi scultori del medioevo avevano l’horror vacui, che li portava a riempire gli spazi con bassorilievi, e anche noi abbiamo analogo atteggiamento, rispetto ad un’opposizione che denuncia i vuoti delle politiche della maggioranza. Come ho già chiarito, vi assicuro che non è nostra intenzione cancellare in modo ideologico, tantomeno in modo ostile.
A proposito di ARCUS, credo che dovremo occuparcene molto seriamente. Raccolgo il richiamo ad occuparci del diritto d’autore, insieme agli altri ministri che ne hanno competenza.
Quanto al portale nazionale del turismo, su cui l’onorevole Palmieri mi interpellava, siamo in serio ritardo. Si è tenuta, dopo la nostra precedente audizione, una riunione del Comitato nazionale del turismo. In verità, si è tenuta in clandestinità, perché il Comitato nazionale del turismo è stato dichiarato dissolto dalla Corte costituzionale a seguito di alcuni ricorsi delle regioni. Tuttavia, a dimostrazione di una buona volontà di costruire rapporti fra Stato, regioni e categorie produttive, ci siamo riuniti ugualmente e abbiamo individuato dei compiti di lavoro. Tra questi, abbiamo chiesto a un rappresentante delle regioni e al rappresentante del ministro Nicolais, che ne ha la competenza, di preparare, per la prossima riunione che si terrà fra meno di un mese, un rapporto molto preciso sullo stato di attuazione del portale Italia.it.
Non sfugge all’onorevole Palmieri – come a tutti i colleghi, ad esempio vedo l’onorevole Li Causi molto attento al tema del turismo – il problema serio dell’omogeneità dei dati. Personalmente, un paio di settimane fa ho inaugurato il portale turistico della provincia di Firenze, all’interno del Museo degli Uffizi. Una bellissima iniziativa della provincia, che ha messo in rete tutte le strutture ricettive del territorio. In quell’occasione, ho fatto in diretta la prenotazione per un bed & breakfast nella zona del Chianti, naturalmente simbolica.
Voi stessi vi rendete conto come un portale nazionale debba omogeneizzare i dati delle oltre cento province italiane e le diversità di classificazione nelle diverse regioni italiane. Purtroppo, uno degli elementi di disomogeneità del nostro sistema deriva dal fatto che non sempre un albergo a tre stelle che si trova in una determinata regione ha le stesse caratteristiche di un albergo a tre stelle di un’altra regione. Lo stesso discorso vale per le modalità di informazione. È un tema molto importante, poiché senza portale nazionale del turismo l’Italia è azzoppata nella competizione. Conto, al riguardo, di poter riferire alla Commissione in modo completo al più presto.


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