Verso il voto – Sfida sugli slogan

Corriere della sera del 14 aprile 2004
di Paolo Conti

Alleanza nazionale organizza un concorso a premi tra gli elettori giocato sugli slogan che appariranno sui manifesti sei metri per tre, un format ormai uguale per tutti. I democratici di sinistra sabato convocano alla Fiera di Roma la prima assemblea nazionale dei quattromila segretari di sezione della Quercia con tanto di stand che aiuteranno la base a districarsi nei nuovi linguaggi della comunicazione: sondaggi, analisi delle domande degli elettori, contatti telefonici. Un vero avvenimento a sinistra: includendo il Pci, gli «stati generali» non venivano convocati da 25 anni. Domani si riunirà il coordinamento della campagna elettorale della lista «Uniti nell’Ulivo» e si potrebbe decidere di tirare in ballo Romano Prodi nella nuova serie di cartelloni: ancora non si sa se con uno slogan o direttamente con una fotografia.

La battaglia della comunicazione per Europee e Amministrative è appena cominciata ma promette sorprese. Annuncia Ignazio La Russa, coordinatore di An: «La nostra vera energia sarà la sintonia con la militanza della base che forse negli ultimi tempi abbiamo un po’ sottoutilizzato. Stiamo immaginando una catena di eventi locali puntati su temi nazionali». Ovvero contro la droga, la solidarietà coi soldati al fronte, il made in Italy, il caro-vita. Annuncia La Russa: «Temi che accompagneranno uno slogan principale che presto decideremo. Lanceremo un concorso: trova i dodici messaggi e il tredicesimo suggeriscilo tu». In palio un biglietto per i campionati europei di calcio a Lisbona e un altro per la prima seduta del nuovo Parlamento europeo. Il Fini-simbolo («Un solo interesse, gli italiani») servirà da modello («suggerito», precisa La Russa) agli altri candidati alle Europee.

La lista «Uniti nell’Ulivo» è già a una svolta. Dopo il discusso «arrivi alla fine del mese?» si punterà a una risposta-attacco a Berlusconi, annuncia Marina Magistrelli, senatore della Margherita impegnata nel coordinamento della campagna per la lista con Fabrizio Morri dei Ds: «La gente percepisce, al contrario di quanto dice “lui”, che i principali servizi sociali sono in discussione». Il nuovo possibile slogan potrebbe essere «Scuola, pensioni, ospedali e non bugie». Seguirà una «proposta in positivo» (tipo: adesso servono persone «vere») che potrebbe evocare o coinvolgere l’immagine di Prodi. Due le agenzie in gioco: la Pan advertising (quelli di «arrivi a fine mese?») e la Adv creativi di Ancona.
Nessun cambiamento di rotta per Forza Italia nella campagna per le Europee: Berlusconi resta protagonista assoluto. Dice Antonio Palmieri, deputato responsabile della comunicazione elettorale e Internet: «La nostra scelta è puntare su un rendiconto puntuale e preciso partendo dal contratto con gli italiani». Quindi fisco, sicurezza, grandi opere, lavoro, pensioni minime. Da lunedì si tornerà all’attacco sulla scuola («il settore più colpito dalla falsa propaganda dell’opposizione») con due nuovi avvisi. Sempre sotto l’occhio di Berlusconi. Poi c’è un rinvio a Internet: basta cliccare su www.silvioberlusconi.it o su www.votaberlusconi.it per aprire dettagliati dossier sui singoli temi, come da slogan.

Se alle Europee l’Ulivo corre unito, alle Amministrative ognuno pensa per sé. Paolo Gentiloni responsabile dell’informazione e propaganda della Margherita, vecchia cliente della Saatchi & Saatchi: «Due i concetti principali. La Margherita come forza che unisce, la Margherita ovvero l’Ulivo di governo». Il primo slogan rivendica una primogenitura nel processo unitario dell’Ulivo? «Forse…». In quanto al colore, è ufficiale. Ormai la Margherita «è verde», addio a certe tonalità (l’azzurro?) che produrrebbero odiosi equivoci.
In casa ds (sempre per le Amministrative) si ricorre allo stesso carburante dell’antico avversario An ugualmente radicato, come si diceva un tempo, nel territorio: la cara, vecchia base. Racconta Gianni Cuperlo, responsabile della comunicazione della segreteria nazionale ds: «La base conta e conterà sempre di più. E’ superata quella fase in cui questa risorsa, forse sbagliando, talvolta non è stata ben valutata». Trattandosi di Amministrative, Fassino non verrà «utilizzato»: «E’ un gesto di rispetto verso un elettorato maturo e consapevole proporre temi legati al suo ambito territoriale, se si tratta di elezioni locali. Per com’è messo il governo non direi che l’ossessivo ricorso alla figura di Berlusconi produrrà effetti positivi».

Poco aggressiva la campagna dell’Udc che ruota attorno alla figura del segretario Marco Follini, giocata sulla parola «centro» che diventa «io c’entro» e volutamente suggerisce (dicono all’Udc) un’idea di coinvolgimento: Follini avrà sempre qualcuno accanto (nessun protagonismo berlusconiano) e non ci saranno slogan perentori (tipo Fini). Il prossimo «io c’entro» riguarderà la difesa delle istituzioni. E per far capire quale sia il target di riferimento (l’ex Dc) il sito www.udc-italia.it parlerà da oggi di una certa vittoria storica scudocrociata. Dice niente il 18 aprile?


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