Referendum: Palmieri (FI), quorum meccanismo di garanzia

AGI del 9 giugno 2005

“Quando si e’ a corto di argomentazioni e si vede sfumare il traguardo ci si riduce alle minacce e all’insulto: i DS minacciano la chiesa di ritorsioni sull’otto per mille e i radicali insultano Ruini e i presidenti delle Camere. E’ un vero peccato che la campagna referendaria finisca così. Le elezioni si fanno con le regole che ci sono: il quorum e’ un meccanismo di garanzia voluto dai costituenti per impedire che una minoranza di cittadini cambiasse le leggi a suo piacimento”.

Lo dichiara in una nota il componente del comitato “Non votare!” e deputato di FI, on. Antonio Palmieri. “Chi non ha voluto i referendum usa il meccanismo di voto più funzionale e razionale, non andare a votare, e ha spiegato ai cittadini le ragioni per cui vuole valutare la legge 40 dopo averla vista all’opera per un congruo periodo di tempo e solo allora apportare le eventuali correzioni necessarie.

I referendari – aggiunge Palmieri – si impegnino ad avere il consenso della maggioranza reale dei cittadini. Il 13 giugno dell’anno scorso sono andati a votare oltre il 70% degli elettori: se i promotori dei referendum sapranno guadagnare il consenso della maggioranza degli italiani non dovranno preoccuparsi ne’ della legittima azione della Chiesa ne’ dei pronunciamenti dei presidenti delle Camere. Ma non parlino di partita truccata o di ingerenze.

L’unico trucco – conclude Palmieri – e’ quello di chi vorrebbe usare i voti del NO per raggiungere il quorum che da soli non riescono a raggiungere, essendo inchiodati a meno del 40%”.


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