La sinistra sfila per i Dico – Metà coi gay metà contro

Libero del 6 marzo 2007

di Caterina Maniaci

Passata la grande paura per la crisi di governo, torna alla ribalta il dibattito – soprattutto a sinistra – sui Dico e mostra subito come questo tema sia ad alto rischio per la tenuta della maggioranza, con nuove spaccature e divisioni. Sullo sfondo, le manifestazioni previste e opposte: il “Family day” a sostegno della famiglia e contro i Dico, quella di sabato prossimo organizzata dall’Arcigay, ovviamente di segno contrario. Fioccano adesioni e critiche, mentre si innescano nuove polemiche: metà sinistra sarà in piazza con l’Arcigay, metà non ci andrà, o si dice pronta a partecipare alla manifestazione pro-famiglia. Intanto, oggi i Dico approdano alla commissione Giustizia al Senato. I senatori in un clima di sostanziale incertezza – cominceranno ad affrontare il ‘pacchetto’ dei 10 testi presentati, tra cui il provvedimento del governo, che sembra proprio che non sarà adottato come testo-base.

Il fronte cattolico sembra concentrarsi sulla iniziativa del “Family Day” – da tenersi in maggio – che dovrebbe essere presentato giovedì dai movimenti aderenti al Forum delle associazioni familiari. Mentre crescono quelle che Francesco Rutelli definisce false polemiche nate dopo le dichiarazioni fatte domenica durante la trasmissione “Mezz’ora” di Lucia Annunziata: «Ho detto una cosa che penso sia sottoscritta dal 100% del centrosinistra, ovvero che i Dico sono importanti ma che la priorità in questo momento è l’economia; c’è qualcuno che la pensa diversamente?».

Su “Europa” oggi compare un articolo di Pierluigi Castagnetti, vicepresidente della Camera, che riassume tutte le perplessità della Margherita e il suo tentativo di “frenare” la corsa ai Dico: «Non bisogna avere fretta», «non sono una priorità», «non ci sono le condizioni per approvarli», occorre una pausa di riflessione». E da Napoli il ministro della Giustizia Clemente Mastella ribadisce il proprio no ai Dico, anzi dice a chiare lettere: «Se si vogliono fare cose da surrogato della famiglia, bisogna, con i due terzi, cambiare la Costituzione».

«La famiglia non è di destra o di sinistra. E io sono pronto a scendere in piazza per difenderla». Lo afferma il ministro dell’Istruzione, Beppe Fioroni, in un’intervista rilasciata al Messaggero. il ministro dice di non sapere esattamente se e quando il “Family day” verrà organizzato ma che ci sia, che ci possa essere un appuntamento come questo lo trovo una cosa giusta, giustissima». I Comunisti italiani fanno sapere, invece, che aderiscono alla manifestazione a sostegno dei diritti civili indetta dall’Arcigay per il 10 marzo. E scendono in campo anche i Giovani della Margherita, che saranno in piazza il 10 marzo, perché – come sostiene Pina Picierno, presidente dei Giovani della Margherita – ci sono «troppi isterismi sul tema dei diritti civili. Le ministre Pollastrini e Bindi hanno fatto un ottimo lavoro che va sostenuto e capitalizzato come merita». Altra adesione quella dei verdi: «E’ importante partecipare ad una manifestazione», dichiara infatti Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi alla Camera, «per l’estensione dei diritti e per tutelare un provvedimento del governo. Invitiamo tutte le forze politiche ad essere presenti alla manifestazione di Roma, anche perchè manifestare non deve diventare un tabù».

Dal campo dell’opposizione Antonio Palmieri di Forza Italia, rilancia la sua proposta di legge a sostegno delle famiglie invitando il governo a passare «dai dico ai fatti». Palmieri ricorda che il premier Romano Prodi, «ha dichiarato in parlamento di voler sostenere le famiglie numerose». «Il governo e la maggioranza possono farlo agevolmente», commenta Palmieri, «facendo proprie le misure a sostegno delle famiglie numerose contenute nella proposta di legge Palmieri-Bondi-Vito». II parlamentare sottolinea che a questa proposta di legge, hanno finora aderito 105 deputati e quasi 6.000 cittadini».


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