La campagna elettorale? Al centro sarà la figura del presidente

La Provincia di Como del 22 gennaio 2004
di Pier Carlo Battè

Sarà un rientro «col botto» quello di Silvio Berlusconi dopodomani al palazzo dei Congressi dell’Eur. E il deputato comasco Antonio Palmieri, responsabile della comunicazione elettorale di Forza Italia, anticipa alcune delle scelte del partito in vista dell’imminente campagna elettorale per le elezioni europee e amministrative di primavera.

Onorevole Palmieri, lei fa parte di quel comitato ristretto di parlamentari che i vostri avversari politici hanno già ribattezzato come «i sette samurai del Cavaliere». Già in una definizione del genere c’è tutto il senso di una «battaglia»: come vi muoverete?
“Facendo una battuta, meglio essere i sette samurai piuttosto che i sette nani. Detto questo, il gruppo al lavoro sulla propaganda del partito è ben più nutrito e articolato di quello descritto nei giorni scorsi da «L’Unità», ed è già al lavoro da oltre due mesi. Comunque, la prima mossa strategica sarà l’intervento di sabato del presidente Berlusconi. Un intervento atteso sia dai simpatizzanti sia dagli avversari.”.

Perché Berlusconi, di fronte a scandali e fatti di cronaca eclatanti, non ha comunque mandato messaggi?
“Sgomberato il campo da tutte le illazioni che sono state fatte sull’assenza del presidente, direi che Berlusconi si è riservato di intervenire ora, «a bocce ferme» come si suol dire. Lanciare prima qualche frase ad effetto non avrebbe avuto senso. Meglio invece presentare adesso linee di governo concrete. Berlusconi è rimasto in un silenzio operoso: anche in questo modo ha voluto mandare un segnale diverso.”.

Veniamo alla campagna elettorale. Come vi muoverete?
“Purtroppo le leggi illiberali varate dai governi di centrosinistra ci impediscono di ricorrere agli spot elettorali. Quindi ci muoveremo secondo le norme della legge attuale, che certo non permette una comunicazione diretta con i cittadini come quella televisiva. Del resto sono al lavoro con il collega Malan per una nuova legge sulla comunicazione politica che consenta l’utilizzo di spot elettorali.”.

Però i vostri avversari contestano il ricorso agli spot proprio perché, secondo loro, il cavaliere e i suoi candidati risulterebbero enormemente avvantaggiati.
“Non nascondiamoci dietro un dito. I l centrosinistra non può fingere miseria: i soldi per campagne elettorali televisive saprebbe comunque trovarli, eccome. Ricordiamoci che la logica elettorale privilegia anche il confronto tra ampi schieramenti, quindi anche le obiezioni dei «partitini» a corto di finanziamenti non stanno in piedi. Gli spot sono i mezzi di contatto più diretto e meno falsificabile con gli elettori e, conti alla mano, sono più economici di tanti altri mezzi.”.


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