Armi chimiche e scippi legalizzati. Le bufale “telematiche” sul governo

Libero del 3 aprile 2004
di Giuseppe Salvaggiuolo

«Lo shopping di Berlusconi: Sarin, Tabun, Agente Arancio sono solo alcune delle sostanze chimiche e radioattive ordinate dal governo. Per farci cosa? Armi nucleari, biologiche e chimiche, ovvero armi di distruzione di massa. Cercate (e non trovate) in Iraq, ce le potremmo ritrovare presto in casa nostra. Il governo italiano ha dato ordine di acquistarle».
Il grido allarmato corre su Internet con la imperitura formula della catena di Sant’Antonio. Capita di ritrovarselo nella casella di posta elettronica. Ma è una “bufala”. Come altre che girano sul web e attribuiscono, di volta in volta, al presidente del Consiglio nefandezze quali la depenalizzazione del borseggio o la privatizzazione delle acque pubbliche. False. «Ma molto verosimili – ammette Antonio Palmieri, deputato di Forza Italia – si tratta di storielle costruite bene, in apparenza documentate, citano la Gazzetta Ufficiale e il programma elettorale di Berlusconi. E sono molto efficaci». Tanto che Palmieri, responsabile del sito ufficiale del partito(www.forza-italia.it) ha lanciato nel giorno dei pesci d’aprile una “caccia alle bufale on line “. In poche ore sono arrivate decine di segnalazioni. Ora parte la fase di studio e documentazione per “smascherare le bugie”. Ci lavorano i due redattori del sito (uno è part time).
Per esempio, sulle armi di distruzione di massa, il sito spiega che “l’elenco dei materiali d’armamento non indica l’elenco dei materiali di cui si doteranno le forze armate e i corpi di polizia italiani. Semplicemente è la nuova lista dei materiali di armamento da sottoporre a controllo da parte dei ministeri competenti, come indicato nella legge 185 del 1990”.
E la storia della depenalizzazione del borseggio? La “bufala” parte da un aneddoto. “Venerdì al mio amico G. viene rubato il portafogli alla stazione di Roma. Se ne rende conto solo quando, arrivato a casa a Milano, deve pagare il taxi. Decide di andare a denunciare lo scippo subito, ma in questura gli viene precisato che da quest’anno la legge cambia, per cui un borseggio compiuto da ignoti non si può più denunciare (e quindi registrare) come reato di borseggio, ma come semplice smarrimento. La denuncia di borseggio si può fare solo se il borseggiatore è colto in flagrante, altrimenti sei solo un cretino che si è perso il portafogli”. L’ignoto produttore della “bufala” prosegue argomentando che con questa trovata molti reati non risultano più nelle statistiche ufficiali. E quindi “con la scaltra mossa della nuova legge sulle denunce, in un batter d’occhio e senza potenziare la sicurezza i reati sono già diminuiti del 5% circa!”. In realtà, risponde Forza Italia, “non esiste legge e nemmeno ipotesi di legge che preveda la modifica del reato di borseggio, meno che mai nel senso di derubricarlo a smarrimento se il querelante non indica i colpevoli”.
Informato della “caccia alle bufale”, Berlusconi ha approvato l’iniziativa.


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