Antonio Palmieri: puntiamo sul territorio, saremo attivi in 250.000

Avvenire del 22 novembre 2005
di Diego Motta

«Faremo una campagna elettorale in controtendenza». Antonio Palmieri, responsabile della comunicazione elettorale di Forza Italia, mette subito in chiaro le cose: «Un conto è comunicare dall’opposizione, un altro è farlo dal governo». Come dire: questa volta si cambia. «Valorizzeremo il territorio come mai abbiamo fatto nella nostra storia: stiamo mettendo in piedi una presenza organizzata, che ci garantirà diverse occasioni di contatto con gli elettori».

Onorevole Palmieri, eppure con l’arrivo del proporzionale spariscono i collegi e le sfide locali perdono di significato. Non è così?
Ripeto, Forza Italia vuole andare in controtendenza: continueremo la personalizzazione su Berlusconi e sul simbolo del partito. Però puntiamo anche sulle figure dei singoli candidati che possono spendersi in modo significativo sul territorio.

In che modo?
Con manifestazioni, banchetti, cene. Poi ci sono le presentazioni dei libri, gli incontri in piazza. Il tutto sarà coordinato da una struttura strategica di grande livello, il Motore Azzurro, che costituirà dei comitati elettorali ovunque, insieme ai volontari di Forza Italia.

Ci saranno anche professionisti della politica regolarmente stipendiati?
Sarà un esercito di 250mila persone: i nostri 12mila eletti sul territorio nazionale, tra Parlamento, Regioni ed enti locali, e tutti gli iscritti al partito.

Il leader dell’Ulivo Prodi ha dichiarato che il presidente del Consiglio si prepara a spendere una cifra enorme, circa 250 milioni di euro, per la campagna elettorale.
Posso risponderle dicendo che le nostre iniziative hanno un costo quantificato in circa un quinto del totale speso per le primarie dell’Unione. Sono loro che hanno stanziato milioni e milioni di euro con Tir, affissioni 6X3, spot sulle tv private. Da parte nostra non ci sarà nessun investimento faraonico, tanto meno si assisterà a una sproporzione tra le forze in campo.

Su cosa punterete?
La miglior comunicazione è il buon governo. Per questo, l’obiettivo è condurre in porto la Finanziaria coi provvedimenti a favore di chi ha figli e delle associazioni non profit. Ecco, la famiglia sarà un caposaldo del nostro programma.

Berlusconi ha in serbo sorprese di tipo comunicativo sul modello del contratto con gli italiani?
È presto per parlare di trovate del genere. Per ora ci concentriamo su una campagna elettorale che sia capillare e di sostanza.

E se dovesse cambiare la par condicio?
Ora siamo obbligati a una comunicazione figlia di una necessità e di regole-bavaglio. Se poi la legge dovesse modificarsi, beh, a quel punto, tutto può cambiare…


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