Il quoziente familiare, obiettivo della legislatura.

Ho fatto in aula oggi alle 14 la dichiarazione di voto a nome del PDL sulle mozioni che discutevano l’introduzione nel sistema fiscale di misure a favore dei nuclei familiari, in relazione alla petizione popolare del Forum delle famiglie firmata da oltre un milione di cittadini. Ecco il testo dell’intervento…

Signor Presidente, è comprensibile che il «turbo-avvio» del Governo abbia potuto confondere i colleghi dell’opposizione. Tanti provvedimenti importanti in poche settimane possono effettivamente dare l’impressione che il Governo Berlusconi sia in carica da ormai cinque anni.
Se così fosse le critiche che avete rivolto a noi ed al Governo sarebbero almeno in parte motivate, ma non è così. Ricordo a voi e a tutti noi, compresi i promotori della petizione e le centinaia di migliaia di cittadini che l’hanno firmata (molti dei quali siedono nei banchi del PDL) che il Governo Berlusconi in realtà è al lavoro da meno di due mesi, cioè solamente dal 21 maggio di quest’anno. È dunque del tutto sbagliato, ingiusto e controproducente valutare la politica familiare del Governo come se fossimo nel maggio del 2013, anziché a metà luglio del 2008, sopratutto se, come molti di voi hanno detto, avete davvero a cuore il bene della famiglia.
 
Ciò premesso signor Presidente, credo che chi ha cuore la famiglia deve in primo luogo avere a cuore la verità, e la verità e la realtà ci dicono che molti dei provvedimenti di questo «turbo-avvio» del Governo sono stati provvedimenti volti a proteggere la famiglia, a cercare di metterla al riparo per quanto possibile dalla crisi che sta colpendo l’Italia e l’intero Occidente. L’abolizione totale dell’ICI, il blocco delle imposte addizionali degli enti locali, l’accordo con le banche per la rinegoziazione dei mutui, il piano casa: questi sono provvedimenti concreti concepiti proprio per tutelare la famiglia in questo tempo di emergenza. Lo stesso dicasi per la social card finanziata con la Robin Hood tax, per l’assenza di nuovi ticket sulla sanità nel cosiddetto decreto economico, per la detassazione degli straordinari e dei premi di produzione, e anche per il cosiddetto decreto sicurezza che abbiamo appena approvato. Sono tutti provvedimenti che puntano a tutelare la famiglia in una situazione di grande e immediata difficoltà.
Abbiamo cercato di dare una prima risposta alle maggiori tasse e alle maggiori spese che le famiglie hanno dovuto affrontare in questi ultimi due anni, per colpa certamente della congiuntura economica avversa, ma sicuramente anche per colpa delle scelte sbagliate del Governo Prodi, prima fra tutte l’abolizione del sistema delle deduzioni in vigore dal 2005 per tornare al sistema delle detrazioni familiari.

Detto questo per amore di verità, signor Presidente e colleghi, noi abbiamo il dovere di dare risposta alla petizione a favore di un fisco a misura di famiglia, e questa risposta la daremo. Il Governo si è impegnato a farlo nell’arco della legislatura e manterrà l’impegno. Lo vincola adesso il patto elettorale, lo vincola la risoluzione del DPEF approvata la scorsa settimana che impegna a destinare alla famiglia le risorse che emergeranno dalla nostra politica economica. In proposito voglio sottolineare che il DPEF, colleghi dell’opposizione, non esaurisce la politica del Governo; esso e la manovra economica collegata sono le precondizioni non solo per rispettare gli impegni con l’Europa, ma anche per riorganizzare la spesa pubblica recuperando risorse da investire per lo sviluppo del Paese e della famiglia. Il DPEF è dunque un primo tempo necessario per affrontare la congiuntura sfavorevole, rimediare ai guasti del Governo Prodi, approntare le condizioni per far ripartire l’Italia e in primo luogo la famiglia.
Inoltre, conferma tutto ciò il fatto che la maggioranza e il Governo hanno approvato in quest’Aula due settimane fa un ordine del giorno presentato al decreto-legge sull’ICI e sulla detassazione degli straordinari che impegna il Governo a rimodulare nel 2009 la detassazione in base al numero dei componenti la famiglia. Si tratta di un impegno passato inosservato, ma che testimonia due cose: in primo luogo la volontà di mantenere l’impegno di arrivare al quoziente familiare, in secondo luogo un’impostazione culturale di metodo tale per cui si affrontano i singoli provvedimenti nell’ottica del quoziente familiare. Credo che questa impostazione culturale sia importante da sottolineare.
Concludo, signor Presidente, con un’ultima riflessione: la nostra politica, la politica fatta dal Governo Berlusconi dal 2001 al 2006, con il raddoppio delle detrazioni per i figli nel 2002, con il bonus bebè nel 2004, 2005 e 2006, con l’introduzione del sistema delle deduzioni familiari dal 2005 e con i primi provvedimenti di questa legislatura, che ho poc’anzi ricordato, è costituita da fatti che parlano di più e meglio delle parole.

Invito, per questo motivo, i promotori della petizione e i firmatari a ricordare, invece, quanto hanno dovuto patire durante il Governo Prodi, al punto tale che hanno sentito l’urgenza e la necessità, un anno fa, di convocare una manifestazione di piazza proprio per difendere la famiglia dagli attacchi di quel Governo.
La realtà e la memoria, signor Presidente, come lei sa bene, battono la propaganda, sempre.
Per tutti questi motivi, confermo l’impegno del Popolo della Libertà e dell’intera maggioranza a lavorare per la famiglia; lo faremo con chiunque vorrà farlo insieme a noi in quest’Aula e fuori di essa.
Concludo confermando il voto favorevole del Popolo della Libertà sulla mozione Taglialatela ed altri n. 1-00028 (e ringrazio il collega Taglialatela per averla presentata), sulla mozione Lussana ed altri n. 1-00025, sulla mozione Vietti ed altri n. 1-00011 (Nuova formulazione) e, ovviamente, il nostro voto contrario sulle due mozioni delle altre componenti della minoranza (Applausi dei deputati del gruppo Popolo della Libertà).

 


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4 risposte a “Il quoziente familiare, obiettivo della legislatura.”

  1. Avatar ANNA MARIA
    ANNA MARIA

    INVIO ALLADIPONIBILITà DI TUTTI L’E-MAIL INVIATA AL MINISTRO CARFAGNA. PER CHI MI VUOLE CONTATTARE LA MIA MAIL è ANNA.M-CUCCHIARELLI@LIBERO.IT-uN CARO SALUTO A TUTTI!
    On.le Ministro Maria Rosaria Carfagna,
    Mi chiamo Anna Maria Cucchiarelli, ho 49 anni sono impiegata Inail, ho due figlie rispettivamente di 24 e 21 anni e sono vedova da novembre 2001.
    Non occorre essere esperti di economia domestica per immaginare che nella gestione di un bilancio familiare alimentato dal reddito di entrambi i coniugi, venendo all’improvviso a mancare uno dei due nono è che il bilancio possa essere ridotto nella stessa misura: le spese di base che sono fondamentali nella conduzione di una famiglia ( la rata del mutuo, le spese di utenze , e le spese di conduzione generale una famiglia) non vengono automaticamente ridotte, ma rimangono invariate, e ciò prescindendo da considerazioni umane sulle conseguenze della perdita di un padre o madre e coniuge.
    Solo in riferimento a quanto esposto ritengo che debba essere posta in forza la richiesta che la percentuale di reversibilità al 60% dell’assegno pensionistico del defunto riconosciuto al coniuge sopravvissuto debba essere migliorata, portandola all’importo pieno del predetto assegno o quanto meno ad una percentuale più elevata, e questo perché la natura stessa della contribuzione poiché i contributi previdenziali, sono versamenti obbligatori effettuati per ottenere successivamente una prestazione pensionistica a garanzia della vita futura del lavoratore e del proprio nucleo familiare.
    Ma rispetto a ciò che vorrei renderle più evidente, questo è un semplice dettaglio!
    Nel mio caso specifico le rappresento quanto segue: dal gennaio 2009 mia figlia Francesca nata il /3/85 ha terminato gli studi non percepisce più la sua quota (20%9 di pensione e arranca nel mondo dei contratti a progetto………attualmente percepisce la quota parte mia figlia Federica nata il 9/12/88 che studia ancora. Faccio presente che io non ho diritto alle detrazioni per mia figlia poiché il suo reddito da pensione (questa è una contraddizione di termini perché o è un reddito o è una pensione, ovvero un accantonamento già effettuato!!!!) è di Euro 4.526,47 ovvero è superiore alle 2.840.000 previste per averne diritto, pertanto non mi è possibile scaricare spese mediche e universitarie che riguardano le ragazze e neppure posso farlo logoro perché guadagnano meno di 10.000.000 euro previsti per fare il 730!
    Quando Federica finirà gli studi non percepirà più alcuna quota di pensione e in base a quanto previsto dalla legge 335, 8 agosto 95, la mia quota di pensione sarà sottoposta a ricalcalo con decurtazione del 50% in base alla tabella f della legge sopraindicata, per effetto del cumulo con il reddito da lavoro dipendente.
    Vorrei però farle notare che in riferimento a quanto disposto dall’art. 19 del decreto legge 112 del 25 giugno 2008 il cumulo dei redditi non è più in vigore per coloro che percepiscono una pensione diretta ma continuano a lavorare, mentre resta in vigore per quelli che percepiscono una pensione indiretta!!! Questo in barba all’art. 3 della Costituzione che mi piace citare:
    “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
    È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
    Credevo che anche la mia famiglia avesse questo diritto!
    Le Faccio presente che già molte associazioni ( non ultima – Il Melograno – del forum delle famiglie, http://www.il-melograno.org ) hanno fatto richieste ben specifiche e battaglie inascoltate in merito a queste problematiche.
    Le proposte di legge d’iniziativa popolare n. 6089 presentata alla Camera il 1° giugno 1999 e la proposta di legge d’iniziativa dei deputati: CAPITANIO SANTOLINI, POLI, BOSI, COMPAGNON, MANNINO, NARO, OCCHIUTO, RUVOLO, NUNZIO FRANCESCO TESTA, VOLONTÈ Modifica alla tabella F allegata alla legge 8 agosto 1995, n. 335, relativa ai cumuli tra trattamenti pensionistici ai superstiti e redditi del beneficiario, e disposizioni per l’incremento della pensione sociale e dell’assegno sociale. Presentata il 3 febbraio 2009, sono rimaste lettere morte!!
    Le faccio un altro esempio assurdo (visto che è ancora possibile…) che colpisce famiglie particolari come la mia…se così ci vogliamo chiamare. Il meccanismo delle riduzioni, così come è congegnato, crea in molti casi un’ingiustificata e ulteriore disparità di trattamento. Questo dipende dal fatto che, in presenza di altri redditi superiori ai limiti indicati dalla tabella f, la trattenuta scatta a prescindere dall’importo della pensione. Due esempi possono rendere meglio l’idea.
    Il primo riguarda una vedova con una pensione di reversibilità di 30mila euro e altri redditi per 15mila. In questo caso l’assegno non subisce alcuna riduzione perché il reddito ( quello della reversibilità è sempre escluso) è sotto il limite minimo di 17.869,80 euro fissato dalla legge nel 2009. Il secondo caso è quello di una vedova con una pensione di reversibilità di 15mila euro e uno stipendio di 30mila euro. Il suo assegno viene decurtato del 50% perché il reddito di lavoro supera la soglia massima (29.783) euro nel 2009). La prima può disporre dell’intera somma mentre la seconda essendo soggetta al taglio dell’assegno, deve accontentarsi di 37.000 euro (30mila più i 7.500 di pensione decurtata al 50%)
    Attediamo una risposta….perchè questi esempi (e mi creda sono veramente pochi, rispetto alla realtà) li ho scritti a nome di molti e molte Ci conosciamo ci stiamo contando e unendo per agire legalmente contro questa assurda ingiustizia.
    Io non ho più parole, sono solo molto amareggiata.
    Anna Maria Cucchiarelli.

  2. Avatar carla ottavi
    carla ottavi

    vorrei chiedere a voi, Politici e Governo perchè il termine famiglia si riferisce solo a quella composta da due genitori viventi, quando viene a mancare uno dei due non è più considerata tale.Noi vedovi/e siamo dimenticati da tutti, gli orfani quando ne hanno diritto godono di quella miseria reversibilità che se è superiore anche di 1 euro al tetto massimo di 2.840,51 euro, che nessuna Finanziaria è riuscita ad aumentare o rivedere, non possono essere considerati persone a carico , il genitore superstite è considerato un single…(non rientra nel quoziente familiare) lo Stato lo soffoca di tasse, tutti i politici parlano che bisogna tutelare gli stranieri, i precari, quelli che rimangono disoccupati etc…. ma quelli che rimangono vedovi con figli e non sempre hanno un reversibilità chi ci pensa? nessuno, li lasciamo fare la fame, che importa alla politica? Perchè i mass media non danno visibilità a queste problematiche mentre sono pronti a dare spazio anche a notizie di poco conto? Voi Politici perchè preferite non occuparvi anche delle famiglie invisibili come le nostre vedove con figli, forse perchè non facciamo notizia.Il parlare delle iniquità che affligono la società, se non vado errando rientra nella vostra deontologia professionale, in questo modo vi mettete al sevizio del cittadino e fate da pungolo a chi governa che sembra voler ignorare le problematiche di ingiustizia sociali che affligono la nostra società.
    p.s forse questa è l’occasione di rendere visibili le famiglie invisibili, ringrazio e spero che mettiate in vista queste ralta’ carla.ottavi @libero.it

  3. Avatar maria
    maria

    on.Palmieri,
    le ho già scritto a proposito della sua raccolta firme per un fisco a favore delle famiglie numerose.,allora le esposi l’iniquità di un fisco che non considera i vedovi con figli che percepiscono la pensione di reversibilità del de cuis superiore di appena 2890,superiore al limite di 2840 per essere considerati figli a carico , limite ricordato anche dal Sole 24 Ore in un suo articolo di agosto fermo al lontano 1984 è di 2840, nel suo bel discorso della famiglia ,almeno io mi considero ancora una famiglia ,la mia anche se è monoparentale,non c’è alcun accenno. Lo sa che ,già glielo scritto che non potendo detrarre niente delle spese che sostengo peri i miei tre figli,spese mediche, spese universitarie ecc. io ogni anno eesendo ricca ,per il caro fisco ,mettendo insieme il mio favoloso stipendio e la mia pensione di reversibilità do al fisco ogni anno 4.000 del mio favoloso reddito. e Dulcis in fundo quando presento la dichiarazione ISEE per il pagamento delle tasse Universitarie cumulo il mio reddito con quello dei miei figli ed ecco che pago ad ottobre per ognuno dei due che frequentano l’università la bella somma cadauno di 580 euro , (nota bene) la prima rata . Io e i miei figli se siamo ancora una famiglia per il codice civile perché non lo siamo per il fisco? Perché tante miei colleghe possono anche avere le detrazioni per i mariti a carico che risultano nullafacenti? NOi vedovi e i nostri figli siamo cittadini di serie B,io voglio pagare le tasse ma nella stessa misura che le pagano gli Altri! I miei due Bamboccioni di i9 e 21 anni non si possono pagare di certo l’università,comprare i libri e mangiare con la loro favolosa pensione.E l’altro che frequenta il liceo si può comprare i libri ,sostenere spese mediche ,mangiare ecc…
    Cordialmente ma sempre più incazzata con uno stato patrigno.
    Maria Baldo

  4. Avatar Davide SARTI
    Davide SARTI

    Riforma della Giustizia o Federalismo? Sicurezza o Immunità parlamentare? Dopo un mese di discussione su lodi Alfano e decreti bloccaprocessi, stamane è rispuntata addirittura la questione della legge elettorale! Intanto, nonostante le parole al vento come sempre declamate in campagna elettorale, le famiglie sono lasciate sole ed ora non solo la quarta settimana, ma anche la terza inizia a diventare un incubo per l’economia domestica comune. La benzina sale? La ricetta del cavaliere non si fa attendere: “calate i consumi”! Bell’economista! Tremoniti si sarà rivoltato nella tomba della sua inattaccabile sicurezza.
    L’esperienza è maestra di vita. Facciamo fare al Cavaliere e al Superministro un paio di mesi con 2500 € di stipendio familiare e 4 figli di max 12 anni al seguito. Forse poi iniziano a ragionare meglio sulle priorità nelle scalette dei C.d.M….
    Stamani il Presidente del Consiglio ha pure smentito (sport ormai di cui detiene ogni record) di aver parlato di immunità parlamentare, Saranno stati come al solito i giornali (tutti, anche i suoi) a travisare le sue parole….
    Ci manca solo che smentisca di aver mai parlato di quoziente familiare, così da chiudere una volta per tutte il cerchio dell’incoerenza. Intanto le “disposizioni urgenti per salvaguardare il potere d’acquisto delle famiglie’ (ancorché poco utili) non hanno ancora iniziato a produrre quei (limitati) benefici che hanno in potenza. Delle tanto difese misure pro famiglia che citi nel tuo intervento, caro Antonio, nulla ancora mi riguarda. Eppure mi sento un cittadino di medio-basse entrate con un numero medio-alto di figli. Pur essendo cattolico e praticante (o forse proprio per questo) tu conosci la mia incomprensione per coloro che si schierano con il Popolo delle Libertà. Tanto di ciò che pubblicizzi come interventi importanti di questo governo sanno tanto di quella propaganda che denunci a carico del centrosinistra, Se però da una parte voglio ammettere la buona fede di coloro che si dichiarano come te a favore della famiglia (ma per piacere evita di sbandierare il bonus bebè che è una misura ridicola), dall’altra parte sento la necessità di metterti di fronte alle responsabilità che ti sei assunto. l calo dei consumi di generi alimentari e di prima necessità è un campanello di allarme inconfutabile.
    Se per la famiglia bisogna legiferare, questo è il momento di farlo. Questo, non “entro la fine della legislatura”,
    Se è reale il tuo impegno in suo favore, questo è il momento di battere un colpo. Questo è il momento, non dopo che che i buoi sono fuggiti. Questo è il momento, molto prima di tutto ciò che è in programma sui temi personali tanto cari al Cavaliere solo perchè lui ha il problema di arrivare a fine mese… fuori dalle aule dei tribunali. Ci sarà anche una magistratura collusa, ma ora le urgenze sono decisamente ed improrogabilmente altre! Abbiate il coraggio di dire ciò che è giusto, anche se va contro a colui che vi procura lo stipendio (e il vitalizio) da parlamentare.
    Ciò che è stato fatto, purtroppo devo dirtelo come diretto interessato (tu, invece parli solo in teoria, perchè dei provvedimenti necessari ai più non avrai certamente bisogno e/o non sarai nelle condizioni di provarne i pochi benefici).
    Ne va della credibilità tua e del governo che sostieni.

    Cordialmente (ma mio malgrado sempre più criticamente).

    Davide SARTI
    Bologna

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