Che fine farà l’Agenzia per l’Italia digitale? Question time

Mercoledì 18 giugno proporrò al question time settimanale questa interrogazione urgente al Governo, dopo le improvvise dimissioni del direttore della Agenzia per l’Italia digitale.
 

INTERPELLANZA  A RISPOSTA URGENTE

 

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, per sapere – premesso che: 

l’art. 47 del decreto legge n. 5/2012, aveva istituito l’Agenda digitale italiana,contestualmente ad un’apposita Cabina di Regia, un organo di alto livello presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri con il compito di definire il quadro strategico per l’attuazione dell’Agenda;

pochi mesi più tardi, uno dei primo provvedimenti del Governo Monti, il decreto-legge n. 83/2012, ha segmentato e confuso le funzioni degli enti pubblici ai quali era affidato il compito di attuare i programmi di innovazione tecnologica; le nuove norme hanno determinato la soppressione di DigitPA, il Dipartimento per la digitalizzazione e l’innovazione della Presidenza del Consiglio dei ministri e dell’Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l’innovazione; lo stesso decreto 83/2013 ha istituito l’Agenzia per l’Italia Digitale, preposta alla realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e che solo in parte ha assorbito anche le funzioni degli enti e delle strutture preesistenti;

il decreto n. 179/2012 ha poi previsto che “entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto e successivamente entro il  30  giugno  di ogni anno il Governo, presenta  alle Commissioni parlamentari competenti una relazione che evidenzia lo stato di attuazione dell’articolo 47  del  decreto-legge  n. 5/2012”;

ad oltre un anno dalla prima scadenza tale relazione non è stata ancora presentata e risultano ancora non adottati numerosi decreti attutativi del decreto legislativo n. 82/2005, Codice della amministrazione digitale, e dei decreti legge n.83/2012 e n. 179/2012 in materia di digitalizzazione dei servizi delle amministrazioni pubbliche;

con il decreto-legge n. 69/2013 è stata prevista (art. 13) l’istituzione presso la cabina di regia di un organismo consultivo permanente, composto da esperti in materia di innovazione tecnologica e da esponenti delle imprese private e delle università, denominato Tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale italiana, e presieduto dal Commissario del Governo per l’attuazione dell’agenda digitale, che viene posto a capo di una struttura di missione per l’attuazione dell’agenda digitale istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri;

a quasi due anni dalla istituzione della Agenzia per l’Italia digitale non è stato ancora nominato il Comitato di indirizzo previsto dal decreto legge n. 83/2012 (art 21);

alcuni organi di stampa hanno riportato la notizia di una intervenuta decadenza ex-lege dell’attuale direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale per la mancata approvazione, nei termini previsti dalla normativa vigente, del bilancio di previsione e del rendiconto consuntivo; successivamente, la notizia della presentazione delle dimissioni del medesimo direttore;

in questo quadro è da oltre due anni che è sostanzialmente ferma qualsiasi attività tesa a favorire e governare i processi di digitalizzazione dell’azione amministrativa e permane lo stato di evidente confusione normativa e operativa nella quale, da troppo tempo, si trovano i progetti e i programmi per  l’attuazione dell’Agenda digitale italiana;

come si intendono superare le gravissime criticità che caratterizzano ad oggi i temi dello sviluppo delle reti di nuova generazione, dell’interoperabilità tra i sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni, della standardizzazione delle procedure e della revisione organizzativa dell’azione amministrativa che da due anni sono sostanzialmente bloccati dalla assoluta mancanza di una visione strategica e da numerosi e non più tollerabili ritardi ed inefficienze della struttura amministrativa deputata all’attuazione dell’Agenda digitale.

 Renato Brunetta

Antonio Palmieri

Deborah Bergamini

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