A proposito della pubblicità atea sui bus

Mia moglie, donna intelligente, mi ha detto: “Quale è il problema? Con questa pubblicità molta gente si è almeno posta la quesione dell’esistenza di Dio”…in questa società dove le domande sul senso ultimo della vita tendono a essere censurate o eluse o ritenute inutili dalla cultura imperante, trovo che lei, come sempre :-), abbia ragione.


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4 risposte a “A proposito della pubblicità atea sui bus”

  1. Avatar Gabriele Rivera
    Gabriele Rivera

    E se sui pulman fossero state riportate frasi che negano l’esistenza dell’islamico Allah? Di certo i credenti non sarebbero stati a tacere e non avrebbero accettato un tale oltraggio alla loro cultura. Il principale problema della nostra società è il fatto che stiamo dimenticando chi siamo,da dove veniamo,quali siano le nostre radici,stiamo assistendo ad un vero e proprio disprezzo della nostra cultura,che ci sta portando alla rovina. Ed il fatto che nessuno si sia preoccupato(anzi lo ha ritenuto legittimo) di ciò che è avvenuto a Genova ne è la dimostrazione.

  2. Avatar aurim
    aurim

    Certo che l’uso sconsiderato della pubblicità ha finalmente raggiunto il suo acme, perchè credenti o no tutti conoscono almeno il significato della parola DIO e sanno a chi ci si rivolge quando lo si nomina in qualsiasi maniera riguardosa o no, per non dire blasfema. Nonostante la meravi glia lo sdegno ed il biasimo per chi ci crede, purtroppo in nome della pubblicità si attaccano tutte le possibili cose e persone e ora che si è arrivati all’Essere Supremo speriamo che siano finalmente esausti. Ma non ci illudiamo. Se chi si occupa delle pubblicità ha terminato le idee che cambiasse mestiere.

  3. Avatar Andrea Cevasco

    Caro Palmieri, sua moglie donna intelligiente ha sicuramente ragione.
    Ma le premesse dell’UAAR che qui sotto riporto fanno sorgere alcune domande che riporto subito dopo:
    «La campagna è una specie di sfida atea in casa di Bagnasco», ha dichiarato Raffaele Carcano, segretario generale Uaar: «Dopo le polemiche sul gay pride di Genova, reo di essere stato fissato per il 13 giugno, giorno del Corpus Domini, e dopo le parole di Bagnasco per ostacolare lo svolgimento della manifestazione, dopo le frequenti uscite del cardinale in materia di scienza, diritti, riproduzione, l`Uaar ha deciso di riprendersi un po` di par condicio. E di fare pubblicità all`incredulità».
    Domande:
    Perché il Signor Raffaele Carcano non prende certe iniziative senza far uso propagandistico del nome del nostro Presidente della CEI Cardinale Bagnasco?
    E perché se è ateo convinto vuole sfidare un rappresentante ecclesiastico della Chiesa Cattolica?
    E perché non vuole sfidare l’Iman genovese?
    A me
    sembra chiaro che voglia solo fare pubblicità, ma non all’incredulità, ma alla sua associazione che sicuramente non sarà senza fini …………….

    Andrea Cevasco.

  4. Avatar Pietro Brunori
    Pietro Brunori

    Da dove veniamo “noi” e da dove viene tutto quello che ci circonda? Quando sarà trovata una risposta plausibile anche scientifica a questa domanda ci accorgeremo che Dio esiste veramente!

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