Intervento prima del voto sulla relazione al DPEF

del 24 luglio 2001

Nel suo intervento il ministro Possa ha messo bene in risalto che il DPEF non è un documento esaustivo ma indica la cornice di riferimento in cui si inserisce l’azione economica del Governo e che – come indicato nel DPEF medesimo – nei provvedimenti di legge collegati alla finanziaria troveranno spazio i settori di nostra competenza.

Aggiungo soltanto che gli interventi dei rappresentanti dell’opposizione hanno colto la cifra culturale di fondo che caratterizza il DPEF e di conseguenza la mia relazione: il concetto di “pubblico” e il concetto di “apertura”.

Per noi pubblico non vuol dire statale: pubblico è il servizio che viene offerto non il soggetto che lo eroga. Per questo nel DPEF allorché per esempio si parla di devolution si chiarisce che essa determina non tanto un trasferimento di poteri ma una apertura ai singoli, alle famiglie, al mondo del non profit, alla società, che diventano soggetti in grado di erogare servizi pubblici, cioè utili a tutti, pur senza essere lo Stato.

Questo è il concetto di fondo che ci divide, altrimenti saremmo tutti parte della stessa maggioranza, e su questo ci misureremo in futuro, in Commissione e in Aula.


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